Forlì, viaggi-vacanza studio: “Lingua madre” punto di riferimento

Ogni anno portano circa 2mila persone in viaggi o vacanze studio, per la maggior parte giovani, per imparare l’inglese e altre lingue. Con pacchetti personalizzati che l’hanno fatta diventare un punto di riferimento che va oltre Forlì, ma in tutta Italia e con una sede anche a Malta. “Lingua Madre” , nata nel 2019 con questa denominazione, con sede a Forlì in viale Due Giugno, 64-66, è molto di più di un’agenzia viaggio, ma un occhio privilegiato sull’esperienza di chi va all’estero per perfezionare una lingua straniera.
«“Lingua Madre” è nata perché a Forlì mancava un punto di riferimento nell’ambito del turismo e dell’organizzazione di viaggi studio per le scuole, per clienti o privati – racconta Martina Marzocchi, ideatrice dell’Agenzia –. Ho voluto unire la mia esperienza personale, le mie conoscenze professionali, la passione e ho creato un tour operator che oggi si occupa a 360 gradi dell’organizzazione, della consulenza e della gestione di pacchetti destinati alla formazione e al turismo, creati in base alle esigenze dei clienti. Siamo sette donne operative che abbiamo fatto esperienze in questo settore. Oggi facciamo partire circa 2mila studenti l’anno, in un settore che cambia costantemente perché variano le regole del viaggio, degli ingressi negli Stati, le norme sui minori, le esigenze delle scuole estere. E’ difficile, ma alla fine ripaga perché è un settore in crescita. Cerchiamo di curare il nostro territorio locale in modo particolare, ma lavoriamo con tutta Italia e abbiamo anche una sede a Malta».
Le caratteristiche
La fascia di età con cui “Lingua madre” lavora prevalentemente è quella che va dai 10 ai 17 anni. «L’85-90% del nostro mercato è il mondo dei giovani – ricorda Marzocchi –, poi abbiamo frange di adulti e qualche piccolo cliente business. Chi parte viene seguito costantemente, a distanza e con tutor locali».
Il Regno Unito resta la meta più richiesta per i viaggi-vacanza studio, ma non solo, anche a causa della Brexit. «Nonostante le difficoltà resta la località più richiesta – conferma la titolare –, seguita dall’Irlanda, poi gli Stati Uniti che hanno avuto un balzo in avanti. Ma ci sono anche Canada, Malta, Spagna, Francia, Germani, poi mete ambiziose come Dubai, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica. Viaggi per perfezionare l’inglese che rappresenta il 70% delle richieste, ma non solo: abbiamo avuto richieste per Portogallo, Corea, Cina, Giappone».
Come tutti gli operatori che hanno a che fare con l’Inghiterra, c’è da fare i conti con la Brexit. «All’inizio è stato un duro colpo – ammette Marzocchi –, perchè l’obbligo di avere il passaporto rappresentava un ostacolo. Poi come tutto, ci si adatta e adesso non è più un problema. E’ tornata ad essere la meta più richiesta. La Brexit ha danneggiato a livello di qualità di servizi, in particolar modo per logistica, sistemazione, trasporti e trasferimenti. Però nel 2024 c’è stato una ripresa. In Inghilterra hanno assorbito il trauma della perdita di lavoratori stranieri e si sono riorganizzati, ma tra Brexit e Covid sono stati anni grigi con aumenti dei costi dei servizi. Quello che ha danneggiato tanto è stato togliere la possibilità agli studenti europei di fare esperienze lavorative. Tanti pacchetti-viaggi si rivolgevano a ragazzi dai 18 ai 25 anni che volevano fare un’esperienza di vita, magari pagandosela con un lavoretto, ma è stata negata la possibiltà. Oggi le difficoltà maggiori che affrontiamo sono il contenimento dei costi dettati dai fornitori esteri, le compagnie aeree e assicurative. Si era arrivati a un punto che la vacanza studio era un’esperienza accessibile a tutti. Nell’ultimo anno e mezzo è tornata ad essere un qualcosa che richiede un investimento importante. Però ci sono pacchetti che prevedono anche un finanziamento per poter fare questa importante esperienza all’estero».