Un tocco “umano” per l’unità operativa di Chirurgia generale e terapie oncologiche dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni”, un traguardo significativo non solo per l’aspetto strutturale ma soprattutto per l’importanza data oggi all’umanizzazione delle cure. Gli interventi di ristrutturazione, infatti, hanno trasformato il reparto in un luogo più accogliente, caldo e gradevole in quanto la percezione della malattia e l’esito delle terapie sono influenzati anche dalla qualità dell’ambiente circostante. «In termini di cure come professionisti cerchiamo di fare il massimo individuando anche i migliori trattamenti possibili, ma l’accoglienza e la qualità di vita all’interno dell’ospedale sono fondamentali – spiega il direttore dell’unità operativa interessata dall’intervento, Giorgio Ercolani –. I presidi sanitari, come mi è capitato di vedere in Cina, dovrebbero diventare sempre di più luoghi di benessere per noi operatori ma anche per i pazienti che dovrebbero sentirsi il più possibile come a casa».
Insomma, l’umanizzazione è un elemento chiave per una cura completa che affianchi la migliore tecnologia e professionalità medica a un ambiente capace di trasmettere accoglienza e una sensazione di benessere. «Gli aspetti dell’ambiente ai miei tempi erano visti come un’amenità – afferma il direttore generale dell’Ausl Romagna,Tiziano Carradori –, ma oggi la situazione si è evoluta nonostante le difficoltà che il sistema sanitario nazionale deve affrontare per la mancanza di risorse economiche e umane».
Lavori che sono stati possibili grazie allo Ior che ha fornito dei nuovi rivestimenti pittorici in fibra di vetro, per rendere le mura delle corsie più ariose e rilassanti. E’ stato rinnovato completamente il reparto luci, al fine di rendere i luoghi maggiormente luminosi ed è stato installato un impianto di filodiffusione, affinché si possa ascoltare musica rilassante nel corso della giornata che arrivi anche ai pazienti allettati che non possono vivere gli spazi comuni, oltre alla donazione di 32 comodini nuovi. Un investimento totale di circa 60mila euro, volto ad avere ambienti il più piacevoli possibili, che parlino più di accoglienza e meno di sofferenza, con l’obiettivo di creare i presupposti affinché si instauri un’alleanza tra medico e paziente anche laddove le cure, sia chirurgiche sia farmacologiche, siano più pesanti. E’ stato proprio lo Ior a lanciare la raccolta fondi per la realizzazione del progetto, per il quale poi si sono uniti Lions Club Host Forlì e le aziende Orto Mio, Edil Esterni Srl, Elfi Spa, Guardigli Mosaico Assicura Srl, Sogedai Spa, Siropack Italia Srl e Technologica Srl.