Forlì, storie di ripartenza: “Riapro Romagna BnB 11 mesi dopo l’alluvione”

A undici mesi dall’alluvione che lo ha mandato sott’acqua, riapre “RomagnaBnB”, struttura di via Isonzo 41 che nel giorno del taglio del nastro ha voluto ringraziare i tanti volontari corsi ad aiutare. Non solo amici ma anche persone sconosciute fino al 16 maggio dello scorso anno ma che da allora sono diventate parte della famiglia. La struttura è in linea d’aria a poche decine di metri dal Montone ma gli alti argini l’hanno sempre tenuta al riparo dalle esondazioni. Fino ad 11 mesi fa quando l’alluvione ne ha stravolto la normalità. «Quella sera – racconta il titolare, Stefano Oronti – sono venuto qui a dare una mano ai miei genitori che vivono in un appartamento della palazzina. Vivono qui dall’89 e non abbiamo mai avuto problemi. Invece, mentre mettevo a posto, ho visto che la via Isonzo cominciava ad allagarsi». L’acqua, infatti, ha oltrepassato la soglia di casa verso le 19,30 mentre l’argine è stato superato solo molto ore più tardi, dopo mezzanotte quando la palazzina era già allagata da tempo. «L’acqua è arrivata a oltre 3 metri di altezza - continua Oronti - allagando il seminterrato adibito a magazzino di tutta l’attività. Lì c’era la biancheria per le circa 35 case che gestiamo a Forlì». L’alluvione ha imposto una revisione immediata della logistica. «Ho trovato un magazzino in affitto all’inizio della strada, - spiega - ho trasferito lì il deposito e qui sono iniziati qui i lavori di ripristino svuotando prima il seminterrato e l’appartamento e poi togliendo l’intonaco. Un danno economico di circa 150mila euro coperti grazie alla vendita di un appartamento di proprietà che ha permesso di avere la liquidità necessaria». La struttura ricettiva, infatti, ha gettato le radici proprio qui ma negli anni si è estesa non solo in tutta la città ma anche in altri numerosi comuni romagnoli. Un’attività iniziata prima quasi per passatempo nel 2012 che ha sempre dovuto fare i conti con le avversità climatiche. «La prima prenotazione – racconta sorridendo – l’ho presa nei giorni del nevone. Ero così contento di aver affittato la prima camera ma il metro e mezzo di neve di quei giorni l’ha ovviamente fatta sfumare». Nel 2017 Oronti decide di cambiar vita lasciando il posto fisso da dipendente. «Ho iniziato a prendere appartamenti in affitto oppure in gestione da parte di proprietari che avevano avuto esperienze non positive con gli inquilini per mancati affitti pagati o danni». A scegliere di soggiornare nei due appartamenti è una clientela eterogenea. «Si tratta sia di soggiorni brevi che di media durata - spiega -. Il nostro target va da una settimana a 15 giorni. Domani (oggi ndr), ad esempio, l’appartamento sarà inaugurato da una squadra di operai che staranno qui almeno un mese e poi si vedrà». Oggi, dunque, la struttura tornerà ad accogliere i clienti con le camere che profumano di arredamento nuovo e le foto che dalle pareti raccontano le tradizioni del territorio e la Forlì di un altro secolo. «Questa è l’occasione per ringraziare i tantissimi volontari che ci sono venuti ad aiutare in quei giorni. Un modo per dire grazie a chi ci ha aiutato e mettere un punto. A livello psicologico - ammette - non abbiamo ancora avuto modo di digerire la botta dell’alluvione perché eravamo concentrati a fare i lavori necessari per cercare di finire il prima possibile. Adesso vorremmo tornare ad una sorta di normalità». Decine di volontari mossi solo dalla solidarietà hanno aiutato questa famiglia a rialzarsi. «Un giorno mentre io sgombravo il magazzino - ricorda Danila Sabbatani, mamma di Stefano - sono arrivati gli alpini a liberarci il garage. Io non li ho visti ma li sentivo cantare “Romagna mia”: ancora oggi mi viene da piangere quando ci penso. In quei giorni abbiamo capito chi sono gli amici veri, talvolta persone fino ad allora sconosciute».

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