Forlì. Sorpresa per alcuni alluvionati che nei pressi delle loro abitazioni hanno trovato “le case resistenti”

In occasione del secondo anniversario dell’alluvione che ha colpito la città di Forlì a maggio 2023, alcuni residenti dei quartieri messi in ginocchio dalla furia del fiume montone ieri mattina si sono svegliati con una sorpresa. Vicino ai campanelli o alle buchette sono state posizionate le “Case resistenti”, realizzate in maniera corale dal gruppo Pietre resistenti Aps di Forlì. «L’idea è nata spontaneamente a seguito delle iniziative del 25 aprile - racconta la presidente, Elisa Fucci -. Ai nostri laboratori partecipano tante persone del quartiere San Benedetto e proprio durante questi incontri (ci si ritrova il lunedì dalle 20.45 nella sede di via Rolandini 3 a Grisignano, ndr) si sono incrociate diverse storie, alcuni hanno riconosciuto chi li ha aiutati a spalare fango nei giorni immediatamente successivi all’emergenza. Così, abbiamo deciso di metterci subito al lavoro». Partendo proprio dall’idea di casa, si è lasciato spazio all’immaginazione. Materiali di recupero come sassi, pietre o mattoni rotti hanno preso vita e si sono trasformati in “Case resistenti”, tutte colorate. «Alla vigilia della ricorrenza - prosegue la presidente -, abbiamo voluto fare un regalo distribuendo le case resistenti in alcune vie del quartiere San Benedetto e in altre strade nelle vicinanze di via Pelacano. Girando abbiamo notato come l’impegno e gli sforzi delle persone ancora oggi siano ben visibili dopo due anni dalla tragedia che li ha colpiti. L’unico rammarico è non essere riusciti come gruppo a produrne di più di quelle che abbiamo donato. Le “Case resistenti” sono un piccolo gesto per ricordare quanto accaduto, ma anche per ringraziare chi si è messo in moto in quei giorni. Vogliono essere un segno di resilienza e resistenza perché in fondo la Resistenza è un movimento quotidiano, specialmente nella difficoltà».