Forlì, sipario sul Buon Vivere: ora si pensa a un’associazione

Forlì
  • 30 settembre 2024

E’ calato ieri il sipario su un’altra edizione ricca di eventi e successi della “Settimana del Buon Vivere” e già si pensa a come fare crescere ancora di più un appuntamento nato 15 anni. «L’idea è quella di creare un’associazione del Buon Vivere», dice una soddisfatta Monica Fantini, ideatrice di una manifestazione che viaggia ormai su grandi numeri. «Il festival del Buon Vivere anche con questa edizione, che è la 15ª, un numero importante per continuità, sta diventando un’esperienza longitudinale legata al bene comune e si conferma come un appuntamento atteso non solo per le tante persone del nostro territorio, ma anche per chi, e sono sempre di più, arriva da altre città, magari prendendo le ferie. E’ stato un festival che negli anni è sempre cresciuto, una nota importante che delinea come sia importante creare dei luoghi di incontro, che abbiamo capito essere una necessità, ma anche luoghi di relazione in cui parlare di temi importanti, come la lotta a tutte disuguaglianze, che per noi asseriscono al tema della pace. Se dovessi trovare un sinonimo al Buon Vivere direi relazioni e questo lo dimostra le tante realtà, siamo ormai a 140, che fanno parte del Buon Vivere e che crescono sempre in termine di presenza e attività. Questo è un contenitore di esperienze diverse, per poter crescere su quegli indicatori basilari per noi, vale a dire la sostenibilità, la lotta alle disuguaglianze, le parità, l’economia giusta ed equa, che si basano sulla cultura, conoscere e sapere per poter fare scelte consapevoli. Oggi abbiamo avuto 168 eventi in questo contenitore a dimostrazione della forza delle relazioni. Ogni anno tante associazioni decidono di fare del Buon Vivere il luogo dove raccontare quello che hanno fatto, attraverso laboratori, anche con giovani e bambini. Abbiamo avuto eventi importanti e partecipati, con nomi prestigiosi che ci hanno accompagnato in questo percorso. Bellissima la cena in via Giorgio Regnoli, momento di socializzazione e partecipazione. Il Buon Vivere è una sfida di comunità e partecipazione per fare anche nel piccolo dei cambiamenti».

E la sfida del futuro è delineata. «Penso sia arrivato il momento che il Buon Vivere diventi una vera e propria associazione che includa associazioni e persone che vogliono continuare in questo percorso Assumendo una responsabilità ancora maggiore. Il Buon Vivere ad oggi ha tanti volontari che si dedicano a questa settimana, senza i quali non si potrebbe realizzare un programma così, però le associazioni durante tutto l’anno hanno tante cose da raccontare, che magari riassumono in questa settimana. Infatti abbiamo un territorio ricco di eventi e iniziative su volontariato, sensibilizzazione, il fare attivo rispetto al bene comune. L’idea quindi, è fare un’associazione che raccolga tutta questa esperienza».

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