Il dibattito sul futuro del centro storico continua a calamitare l’attenzione dei forlivesi. Da una parte i commercianti chiedono interventi per salvare le piccole e medie imprese e riportare le persone in centro; dall’altra l’Amministrazione rivendica gli interventi effettuati in questi anni e la presenza di un dirigente ad hoc per rilanciare il cuore della città. In comune hanno sicuramente il fatto che a entrambi sta a cuore il rilancio del centro storico, ma sui punti cardine sui quali far leva le posizioni si dividono. I temi caldi ricorrenti sono diversi: accessibilità e parcheggi; piano per il centro storico; interventi a favore delle imprese; sicurezza ed edilizia popolare.
«Negli ultimi anni abbiamo messo in campo un ampio pacchetto di interventi per rafforzare l’attrattività del centro storico - affermano gli amministratori comunali. - Tra i quali dehors gratuiti e tariffe di sosta tra le più basse della Regione, ferme da oltre un decennio. Per stimolare il commercio sono stati attivati incentivi fino a 6mila euro per le nuove aperture e affitti calmierati negli immobili comunali, mentre oltre 350 nuovi parcheggi sono stati realizzati dal 2019. Accanto ai progetti di rigenerazione delle vetrine sfitte, sono stati creati nuovi spazi verdi come i Giardini dei Musei e Galleria Vittoria. Rafforzata anche la cura del decoro, con 918 interventi di pulizia e sono stati potenziati i controlli della Polizia Locale». Il Comune inoltre sottolinea di aver promosso più di 400 iniziative (culturali, sportive e gastronomiche), che hanno coinvolto la cittadinanza e di aver concesso l’occupazione di suolo pubblico gratuita per chi organizza eventi in centro.
Sul fronte opposto Confcommercio chiede interventi mirati per salvare le attività commerciali e soprattutto chiede il “famoso” piano del centro storico promesso dalla prima giunta Zattini anni fa. «Il tema vero è il piano, sono otto anni che il piano non c’è - sottolinea il direttore Ascom Alberto Zattini - . Sull’animazione e le iniziative va benissimo, bene anche gli incentivi per le nuove imprese, ma non c’è un piano. E con l’istituzione di un funzionario ad hoc, che non si sa bene che ruolo abbia, la politica abdica al ruolo di governo. Il vero problema è che si sta sgretolando la rete distributiva. Noi chiediamo sostanzialmente tre cose - prosegue Zattini - : la sosta gratuita in centro per essere equiparati alla grande distribuzione, una diversa accessibilità al centro storico che è immobile da anni e interventi concreti di sostegno a favore delle imprese esistenti come ad esempio tassazione locale azzerata per piccole medie imprese e un capitolo di spesa importante per il commercio. Se l’Amministrazione ha speso un milione per lo stadio, e ha fatto bene, può mettere anche una dotazione importante per sostenere le imprese che stanno scomparendo. Poi sono otto anni che parliamo di una residenza di qualità nel centro storico - conclude Zattini - ma cosa è stato fatto per interrompere l’edilizia popolare nel cuore della città? Sul fronte delle politiche abitative nulla è stato fatto, intanto le imprese muoiono. Il centro storico è la zona più insicura della città perché c’è una concentrazione di immigrati, basta è ora di cambiare. Non c’è più tempo».