Forlì. Scomparsa di Erika Bravi, la magistratura apre un’indagine

Indagine aperta dalla magistratura francese sulla scomparsa di Erika Bravi a Marsiglia. La notizia, confermata dal Comitato scientifico ricerca scomparsi, è stata diffusa da un sito francese di notizie online, Italy 24 France, uno dei pochi, se non l’unico, a parlare della forlivese 45enne, che non dà più notizie di sé dal 25 luglio. I magistrati sono andati a ricontrollare i movimenti bancari sul conto di Erika a Marsiglia e il suo telefono.
Neanche l’appello della madre Rita a “Chi l’ha visto” ha ricevuto risposte, ma i genitori non smettono di sperare di poterla riabbracciare presto. «Sono passati sei anni dall’ultima volta che abbiamo visto nostra figlia dal vivo – raccontano Rita e Zelio Bravi – ha sempre lavorato in Francia e i bambini sono sempre andati a scuola. Poi c’è stata la pandemia con tutta la questione dell’isolamento e dell’impossibilità di viaggiare».
Erika Bravi è partita con il marito di origini marocchine da Forlì, diretta in Francia, sette anni fa. «Partirono in camper – ricordano i genitori – il marito non voleva più restare in Italia, dove non lavorava. Nostra figlia ha deciso di seguirlo e di seguire i bambini, questi non si sono stabiliti a Marsiglia subito dopo la loro partenza ma dopo. In Italia, la 45enne aveva lavorato nella ristorazione, così come faceva a Marsiglia anche in Francia. «Voleva tornare a casa. Aveva paura di ammalarsi perché negli ultimi anni aveva lamentato alcuni problemi di salute e quindi voleva ritornare. E avrebbe voluto farlo con i bambini ma non era facile. Anche perché la sua permanenza in Francia era legata proprio al desiderio di garantire stabilità ai suoi figli fino alla fine del percorso scolastico», rivelano i genitori.
Erika e il marito si sono separati più di un anno fa e la donna ha lasciato la casa, vivendo per un mese in un alloggio messo a disposizione dal suo datore di lavoro prima di trovare un’altra sistemazione. E proprio nei giorni precedenti la sparizione stava cercando casa a Marsiglia, così come doveva fare il 25 luglio quando, insieme al figlio maggiore, avrebbe dovuto andare a vedere un appartamento: il ragazzo l’ha attesa per ore alla fermata della metro, per poi lanciare l’allarme della sua scomparsa.