Si erano affidati ad un amico di famiglia nella speranza di poter utilizzare gli strumenti come il super bonus per ristrutturare l’abitazione in cui vivevano. Si sono trovati fuori di casa e aver versato migliaia di euro senza alcun tipo di lavoro eseguito.
È stato condannato, con l’accusa di truffa, ieri nell’aula del giudice Marco De Leva un imprenditore forlivese, per vicende iniziate nel 2020 che hanno visto come parte lesa una famiglia (tutelata per parte civile dall’avvocato Marika Foschi) all’epoca residente in via Santacroce a Bertinoro.
La vicenda come raccontato in aula era iniziata in un clima festoso, ad un pranzo di famiglia. Dove alla famigliola bertinorese avevano presentato l’uomo (fidanzato di una cugina) come persona capace di eseguire ristrutturazioni immobiliari tramite la sua impresa. Tra il professionista e la famiglia iniziarono fitti colloqui e dietro il pagamento di un anticipo di 1.000 euro era partita la trafila che doveva portare alla ristrutturazione della casa della coppia. Di lì a poco avrebbero dovuto uscire di casa per il via ai lavori. Ma fu solo l’inizio di un calvario durato un paio di anni. Cambi continui di ditte intestatarie dei lavori da eseguire, progetti che variavano da una a due unità immobiliari da mettere a cantiere (per ipotizzate agevolazioni fiscali nel raddoppio dei civici). Sessantamila euro da pagare, di cui la coppia anticipò in due trance 24mila euro di pagamenti. «Malgrado le rassicurazioni ricevute ed i tanti cambi di aziende teoricamente esecutrici del mandato i lavori non sono mai iniziati» hanno riferito in aula nel corso delle udienze i coniugi ed i familiari degli stessi. «Noi ci siamo dovuti trasferire prima a casa di parenti e poi in affitto» . Alla fine la denuncia che ha portato al processo. L’imprenditore (difeso dall’avvocato Serena Sansavini) aveva visto chiedere la sua condanna anche dal pm d’udienza Anna Rava. La pena decisa alla fine è stata di 2 anni di reclusione e 900 euro di ammenda. Sarà sospesa solamente a fronte di un pagamento risarcitorio a favore della parte civile liquidato complessivamente in 35mila euro di danni.