Forlì, “Ricordi itineranti” per l’alluvione

Forlì
  • 24 maggio 2025

Il timore rispetto al futuro, l’incertezza su quanto è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per mettere in sicurezza il territorio da eventi climatici estremi sempre più frequenti e, infine, un senso di amarezza rispetto ad una comunità che prima si è stretta forte attorno a chi aveva più bisogno e poi si è come dissolta acuendo un senso di solitudine. Sono questi i sentimenti che accomunano tanti cittadini la cui vita è stata stravolta dell’alluvione del 2023. A raccontarlo, attraverso le loro testimonianze, è il percorso partecipativo Col.M.A.Te., acronimo che sta per Collettività, memoria e attivazione nei territori post-disastro, che grazie alla collaborazione con ActionAid Italia, mira a creare consapevolezza e restituire centralità al tema dei disastri e della giustizia ambientale a Forlì. Per farlo oggi, alle 16 è in programma una passeggiata che partirà da Porta Schiavonia dal titolo “Ricordi Itineranti”. Si tratta, infatti, di un vero e proprio viaggio attraverso alcune testimonianze dell’alluvione raccolte nelle scorse settimane.

«Abbiamo iniziato i primi incontri a gennaio – spiega Cristina Cozzoli, attivista di Forlì città aperta – mentre il progetto è iniziato a fine novembre scorso dopo che siamo stati intercettati da Action Aid Italia». Ogni due settimane circa, dunque, si sono susseguiti una serie di incontri ai quali hanno partecipato anche diversi cittadini alluvionati. «Ad aprile si è tenuta la passeggiata lungo l’argine del fiume Montone, una delle più partecipate con una settantina di persone», prosegue. Anche in questo caso, l’obiettivo era stimolare una riflessione sulla fragilità dei territori e sull’importanza della memoria comunitaria come strumento di prevenzione. «L’obiettivo generale – spiega Cozzoli – è quello di fare comunità, creare legami e portare al centro del dibattito cittadino il tema dei disastri e della giustizia ambientale».

La carovana di persone che parteciperanno all’iniziativa di oggi arriveranno, verso le 17.30, al “Parco della Pace” dove si terrà un aperitivo, con la partecipazione di Fabrizio Caveja “Rumagnulesta”, un live painting della writer Ira e un laboratorio creativo sui ricordi dell’alluvione. Ci sarà anche la possibilità di vedere una mostra composta dalle fotografie relative all’alluvione. Per promuovere l’iniziativa, sono stati affissi quattro diversi manifesti. «Ciascuno di essi – prosegue Cozzoli – ha per titolo due parole: da un lato, quello che le persone hanno visto durante l’alluvione, dall’altro come si sono sentite. A queste parole è associata anche una frase, tratta dalle testimonianze di persone alluvionate raccolte nel periodo immediatamente successivo l’emergenza. L’obiettivo dell’iniziativa non è quello di fare polemica su quanto accaduto ma mira ad una presa di coscienza così come a cercare di portare avanti istanze che, in una parte della città, continuano esserci ma spesso non trovano spazio per essere accolte».

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