Forlì, rafforzata la campagna di prevenzione contro il virus West Nile

Sono state potenziate le misure per prevenire l’infezione da virus West Nile trasmessa dalle zanzare. Il Comune di Forlì ha infatti emesso un’ordinanza sindacale per conseguire la massima riduzione possibile della popolazione delle zanzare. Il provvedimento potenzia gli interventi di lotta antilarvale e prevede interventi straordinari preventivi con l’utilizzo di adulticidi dove siano in programma manifestazioni autorizzate che comportino il ritrovo di numerose persone nelle ore serali in aree all’aperto non interessate dalla disinfestazione ordinaria preventiva con larvicidi. Misure preventive che sono scattate a seguito di riscontro di positività per West Nile virus in zanzare o insetti catturati nel comune di Forlì. «Ad oggi, nel territorio provinciale, non ci sono casi umani di West Nile – chiarisce Gian Luigi Belloli, direttore Igiene e sanità pubblica – ma quando attraverso le reti di sorveglianza viene fatta una cattura positiva, che può essere un uccello piuttosto che un vettore, piuttosto che un insetto positivo al West Nile, allora scatta, come da piano arbovirosi, il livello moderato di rischio».

Il virus West Nile è un Arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta. L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nello 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. Il riscontro di positività in insetti o animali comporta dunque una serie di misure aggiuntive di prevenzioni tra le quali il prolungamento di trattamenti di lotta antilarvale di competenza dei singoli Comuni o la disposizione di interventi straordinari in caso di manifestazioni. Nel caso dell’ordinanza del Comune di Forlì, sono disposti interventi straordinari preventivi in caso di manifestazioni autorizzate che, a titolo orientativo, abbiano 200 partecipanti. «È una cosa che si ripete tutti gli anni – prosegue Belloli – nel momento in cui c’è un animale positivo alla West Nile». Altra misura preventiva che viene inasprita riguarda le donazioni di sangue. I donatori che abbiano soggiornato, anche solo per una notte, nella provincia di Forlì-Cesena devono essere sottoposti ad un test per escludere la positività al virus come alternativa al provvedimento di sospensione temporanea, per 28 giorni, dei donatori.

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