Forlì, contro la psicosi da coronavirus il bar offre la colazione ai cinesi

Forlì

«Qualcuno chiude le porte del suo locale ai cinesi, io invece le apro e venerdì 7 febbraio offrirò la colazione ai cinesi che ci verranno a trovare».
Dopo la pizzeria che vieta l’accesso ai cinesi, si fa avanti un barista che compie un gesto di solidarietà nei loro confronti. E neanche a farlo apposta si tratta del titolare del bar tabacchi che si trova proprio accanto alla pizzeria.
«Voglio essere vicino e solidale con la comunità cinese che sta attraversando un momento difficile a causa della psicosi scoppiata per il Coronavirus - afferma “Mimmo”, titolare del bar Tabacchi “Botteghino” in viale Bologna – a Forlì i cinesi sono tanti e lavorano come noi, non hanno nessuna colpa se in Cina è scoppiata una nuova influenza e mi pare assurdo che vengano ghettizzati. Così ho deciso di fare qualcosa per dimostrare la mia solidarietà».
Una risposta solidale
«Mio figlio ha visto su facebook il post della pizzeria che vieta loro l’accesso – spiega Mimmo – la cosa mi ha colpito e ho deciso che dovevo fare qualcosa, quindi mi sono messo a pensare. Conosco molti cinesi, sia come clienti del bar che come colleghi di attività, la città ha bisogno anche di loro e sono integrati da tempo. Mi sembra doveroso dimostrare la nostra solidarietà in questo momento. E poi, mica possiamo pensare di fare entrare solo gli italiani in un locale pubblico, mi pare assurdo, per questo ho deciso di lanciare un messaggio di affetto. Quindi venerdì 7 febbraio è un giorno che voglio dedicare ai cinesi offrendo loro la colazione. Non è nulla di eclatante ma voglio che sappiano che nel mio locale sono i benvenuti».
“Mimmo” gestisce il bar tabacchi Botteghino di viale Bologna da 18 anni insieme alla moglie Artemisia, al figlio Claudio e al nipote Manuel e con i clienti ha sempre avuto un rapporto aperto e amichevole. «Qui tutti quanti sono i benvenuti, senza distinzioni etniche o politiche. Le persone di solito tornano e abbiamo sempre lavorato bene in questi anni».
Paura ingiustificata
Sulla psicosi dovuta al Coronavirus Mimmo commenta: «È un’influenza che fa paura ma non si possono discriminare le persone che non hanno nessuna colpa. Oltretutto i cinesi che lavorano a Forlì mica stanno in Cina, abitano qui come noi. So che i ristoranti cinesi lavorano meno perchè la gente ha paura, ma è davvero assurdo. Chi sta a Forlì non ha nulla a che fare con il virus».
La scelta di Mimmo va dunque controcorrente rispetto al clima negativo che si è creato per il timore del Coronavirus e vuole essere un segnale importante per la comunità cinese e un motivo di riflessione per tutti coloro che spinti dalla paura non si rendono conto di assumere un atteggiamento sbagliato nei confronti dei cinesi presenti in città.

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