Forlì. Progetto innovativo per i malati di Alzheimer, inaugurati nuovi spazi a “Casa Mia” FOTO






Sono serviti alcuni anni, ma alla fine il progetto ha visto la luce: la residenza per anziani Casa Mia ha un nuovo centro per i disturbi cognitivi e le demenze che mette al centro le persone e si avvale di un approccio innovativo come la “terapia del viaggio”. «Ce ne sono diversi nel nostro territorio di centri per l’Alzheimer, ma qui offriamo qualcosa di più - sottolinea il direttore di Casa Mia, Giovanni Benini-. Questo percorso è stato avviato prima del Covid e ha richiesto tanto sforzi e la collaborazione di tanti attori e tante persone». All’interno della struttura si è cercato di ricreare una dimensione familiare, non a caso le porte e tutti gli ambienti ricordano quelle delle nostre case come ad esempio la cucina. Qui ad esempio viene applicata quella che in greco si chiama terapia occupazionale, cruciale per mantenere le abilità funzionali degli ospiti e partecipare, ad esempio, alla preparazione dei pasti aiuta a preservare l’identità e la dignità. Ieri, infatti, alcune nonne si sono cimentate nella preparazione dei cappelletti romagnoli in occasione della visita dell’eurodeputato ed ex presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del sindaco Gian Luca Zattini e del presidente della Provincia Enzo Lattuca, presenti per il taglio del nastro. Insomma, un approccio non farmacologico «che aiuta a ridurre le tensioni nell’anziano che viene considerato come un individuo con le sue peculiarità», spiega il responsabile sanitario della Cra, Giampiero Rossi. Nella casa di riposo è stata allestita anche una stanza “Snoezelen”, ovvero un ambiente controllato dove la persona si sente al sicuro e dove si prova la terapia sensonsoriale. Una pratica che consente di stimolare, ma non stravolgere, l’ospite attraverso i sensi e di conseguenza limitarne l’aggressività e migliorarne l’umore. Tra le novità è stata allestita una piccola stazione per la terapia del viaggio, qui è presente anche una piccola edicola-merceria ed è possibile sperimentare anche la doll-therapy, ovvero la terapia della bambola. «Quello che si respira in questo centro è un ambiente che ricorda la casa, spesso molte di queste persone desiderano farvi ritorno e noi cerchiamo di rispondere a questo bisogno- dice Giampaolo Bocchioni, esperto di terapia del viaggio-. Qui si sperimentano terapie innovative, molto spesso l’approccio sanitario ha il sopravvento ma dobbiamo ricordarci che di fronte abbiamo persone». Il nuovo centro è stato possibile realizzarlo grazie alle donazioni 8xmille e 5xmille alla Chiesa Avventista e a numerosi sponsor, tra cui la Fondazione cassa dei Risparmi di Forlì. «In questi anni abbiamo collaborato molto con Casa Mia - afferma Stefano Bonaccini-. Oggi l’aspettativa di vita è aumentata, ma il tema vero è la qualità dell’invecchiamento. Complimenti a chi dedica tempo, impegno e professionalità in servizi come questo, ma abbiamo bisogno di fare ancora di più e dall’Europa cercheremo di sostenere i territori in materia di welfare perché deve essere rafforzato».
In conclusione il sindaco Gian Luca Zattini: «Non si parla di pazienti, ma di persone ciascuna con un proprio vissuto che va rispettato. Purtroppo certe patologie sono in aumento e le istituzioni devono essere pronte alle sfide future. Questo è un esempio di come poterlo fare, dove pubblico e privato si sono uniti per dare una risposta ai cittadini e alle loro famiglie».