Forlì, processo per l’agricoltore decapitato, parla il fratello accusato di omicidio: “Agguati contro di me. Non ho mai minacciato i miei fratelli”

Forlì

Oggi è il giorno della verità di Daniele Severi. Della sua versione dei fatti. Davanti alla corte d’assise di Forlì (presidente Monica Galassi, a latere Marco De Leva e sei giudici popolari) è, infatti, prevista la deposizione dell’unico imputato per il delitto di Civitella del 21 giugno 2022, quando nel podere di Monte di Sotto di Seggio venne trovato il corpo senza vita, decapitato, dell’agricoltore Franco Severi, 53 anni. Si tratta del fratello della vittima, Daniele Severi, 64 anni, ex autista del 118 in pensione, accusato di omicidio volontario, occultamento di cadere e stalking, difeso dagli avvocati Massimiliano Pompignoli e Maria Antonietta Corsetti. Dovrà rispondere alle domande del sostituto procuratore Federica Messina e del legale di parte civile Max Starni , oltre che dei suoi legali.

Interrogatorio di 3 ore al mattino

L’interrogatorio della pm è durato circa 3 ore. Verso la fine a Severi è stato chiesto: “Ma lei che idea si è fatto della morte di Franco?”. Risposta: “Prima pensavo fosse un infarto, poi quando ho saputo che è stato trovato decapitato, pensavo fosse una storia legata ai soldi (riferendosi alle questioni legate all’assicurazione del podere e ai soldi incassati negli incendi, ndr)”.

“Un agguato”

Nella sua deposizione davanti alla pm, Severi ha ricostruito anche una serie di incidenti stradali: “Nell’ultimo incidente che ho avuto, un camion di Alea mi ha tagliato la strada”. La pm a quel punto gli ha chiesto: “Lei pensa sia stato un agguato?”. Risposta di Severi: “Sicuramente”.

“Mai minacciato i miei fratelli”

Nuova domanda: “Durante le liti ha mai minacciato i suoi fratelli? Franco ha un video dove dice che gli avrebbe tagliato la testa”. Risposta di Daniele: “Non ho mai minacciato i miei fratelli”.

“Quei guanti non sono miei”

La pm ha poi affrontato il tema dei giorni precedenti il ritrovamento del cadavere, ottenendo una serie di “non ricordo”. Quando gli è stato chiesto di ricostruire i suoi spostamenti nelle due giornate precedenti al ritrovamento del cadavere, Daniele Severi ha aggiunto, tra diversi “non ricordo”, che il martedì 21 esclude di essere andato nella zona di Civitella, visto che il bar che frequenta è chiuso il martedì. Quanto a mercoledì 22 giugno, giorno in cui potrebbe essersi consumato l’omicidio, ha ricordato che ha passato la mattina “nella sua attrezzaia a curare i cani”, mentre al pomeriggio “ero al bar per giocare a carte, ci sono rimasto un paio d’ore, poi sono andato via perché non c’era il quarto per giocare”. Nella stessa giornata, ha riferito di essere andato nel parcheggio dell’agriturismo “Acero rosso” per verificare che non ci fossero altri incendi nel podere di famiglia”.

E i guanti trovati nel vano fanali? “Ribadisco che non sono i miei, sono stati messi dai Carabinieri. La macchia trovata nella scarpa? Direi che è strano che i Ris abbiano visto quella macchiolina”.

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