Forlì. Polemiche per gli orari di uscita più rigidi dalle scuole comunali 0-6 anni

Forlì
  • 06 marzo 2024

FORLI’. Merita un Consiglio comunale straordinario “l’affaire” dell’introduzione di orari di uscita più rigidi per le scuole comunali 0-6 di Forlì. Le novità annunciate per il prossimo anno scolastico sulle uscite pomeridiane nelle scuole dell’infanzia e nei nidi comunali hanno infatti sollevato malumori nelle famiglie e nei comitati di genitori e già a febbraio è stato il tema portato in Consiglio comunale da due interrogazioni del Movimento 5 Stelle e della lista di centro-sinistra ‘Forlì e Co’. Oggi il fronte dell’opposizione unito- Partito democratico, Forlì e co., Movimento 5 Stelle, consigliere comunale Massimo Marchi- rilancia, non solo chiedendo l’annullamento immediato delle modifiche di orario, ma anche proponendo una seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata a questo tema. A monte, le “diffuse proteste dei genitori e dei loro comitati” che continuano ad alimentarsi. “Da una parte l’amministrazione è intervenuta in maniera unilaterale- motivano i gruppi di opposizione- comunicando burocraticamente una decisione già assunta al di fuori di ogni percorso di concertazione e condivisione con le famiglie, venendo meno a quanto previsto dalla Carta dei servizi dell’ente e dal vigente Regolamento dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali, che attribuisce alla Consulta dei nidi e delle scuole dell’infanzia il compito di esprimere obbligatoriamente un proprio parere in relazione a ogni programma di riorganizzazione dei servizi, cosa appunto non avvenuta”. Una modalità di procedere che rappresenta “una rottura tanto brusca quanto immotivata con una prassi ultradecennale e virtuosa che ha reso i servizi per l’infanzia di Forlì un’eccellenza nazionale ed europea”.

Ma altrettanto contestato è il merito del provvedimento che “impone una restrizione e un irrigidimento degli orari e delle modalità di uscita dei bambini- spiegano i consiglieri di minoranza- penalizzando, invece che agevolare le famiglie, impegnate quotidianamente nella difficile conciliazione di tempi di vita, lavoro e cura dei propri figli”. “Di fronte alle tante proteste sollevatesi- proseguono- il Comune avrebbe dovuto compiere un semplice gesto di buon senso, accettando di ritirare la decisione e far ripartire da zero un confronto con le famiglie”. Diversamente, “dall’amministrazione- lamentano- sono arrivate solo repliche stizzite e giustificazioni frettolose”. Perciò, “di fronte alla chiusura e al disinteresse di una giunta che, evidentemente, ha di meglio da fare- vanno avanti i partiti- abbiamo presentato la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, aperta alla partecipazione dei rappresentanti dei Comitati di gestione delle scuole dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali e dei componenti della relativa Consulta”. A monte il presupposto che “il Consiglio comunale sia la sede competente per fare chiarezza sulle ragioni che hanno condotto a una scelta sbagliata, sia nel metodo che nel merito, di cui- ribadiscono infine- chiediamo comunque all’amministrazione di annunciare l’immediato annullamento”.

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