Forlì, “Piazza Idea”: sabato 18 ottobre una giornata per la prevenzione del tumore al colon retto

Forlì
  • 09 ottobre 2025

Portiamo una sala endoscopica in piazza così la gente capisce che non deve avere paura e sfatiamo tanti tabù su questo esame. Il tumore al colon retto è un’emergenza paradossale perché è una malattia che si può facilmente anticipare, eppure ci facciamo sorprendere. Cominciamo dalla piazza Saffi di Forlì perché questa città è il fanalino di coda della prevenzione in Emilia-Romagna e sta perdendo un’opportunità unica”. Così il professor Carlo Fabbri (direttore UOC Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Forlì-Cesena, AUSL Romagna) lancia l’iniziativa “Piazza Idea” di sabato 18 ottobre – alla quale è atteso anche l’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi - presentata nella Sala della Giunta del Municipio di Forlì con il vicesindaco di Forlì Vincenzo Bongiorno, il dottor Fabio Falcini (direttore UOC Prevenzione oncologica Forlì-Cesena, Ausl Romagna) e il dottor Francesco Sintoni (direttore Distretto Sanitario di Forlì, Direttore ad interim Presidio Ospedaliero Morgagni Pierantoni di Forlì).

Il cancro del colon retto è il terzo tumore negli uomini e il secondo nelle donne. Il secondo come causa di mortalità in Emilia-Romagna e in Italia. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia è pari al 65% negli uomini e 66% nelle donne. Lo screening gratuito per il tumore del colon retto consiste nella ricerca del sangue occulto nelle feci che, in caso di positività, garantisce l’accesso successivo all’esame endoscopico nel giro di 30-40 giorni al massimo, saltando tutte le liste d’attesa. È una opportunità che il servizio sanitario dell’Emilia-Romagna offre da vent’anni, gratuitamente, alla popolazione residente, dai 50 ai 69 anni, con una recente estensione alla fascia 70-74 anni. Aderire allo screening ha dimostrato una marcata riduzione della mortalità e della incidenza di cancro: -33% diagnosi di nuovi tumori del colon retto negli uomini e -21% nelle donne. Il numero verde è 800219282 e l’invito dall’Ausl Romagna arriva via sms, posta normale e fascicolo sanitario elettronico.

Nonostante ciò l’adesione della popolazione nel corso degli anni non aumenta. In Emilia-Romagna solo il 53% partecipa alla campagna di screening: anche se il dato medio è notevolmente più alto del 30,3% nazionale, la Regione vuole richiamare l’attenzione di quel 47% che non risponde. Nella provincia di Forlì-Cesena e, in particolare nella città di Forlì, l’adesione risulta particolarmente insufficiente: “Su 12mila cittadini forlivesi invitati allo screening – dice il dottor Falcini – solo 4 mila hanno risposto all’appello nei primi sei mesi del 2025”.

“Invito tutti a cogliere questa occasione perché Forlì si tolga da questo ultimo posto – è l’appello del vicesindaco Bongiorno -. La cura di noi stessi è utile a tutta la comunità e non si può ignorare quanto sia semplice fare questo esame grazie al livello della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna, un’eccellenza di cui siamo orgogliosi”.

“Piazza Idea” il 18 ottobre vuole essere il primo di tanti momenti di incontro e di riflessione tra professionisti della salute e cittadini sulla importanza della promozione della salute, ponendo attenzione sulle azioni attive offerte dal Sistema Sanitario Nazionale. Nel Salone Comunale dalle 9.30 alle 13.30 gli esperti si confronteranno pubblicamente in un seminario al quale parteciperà anche il meteorologo Luca Mercalli (ingresso libero fino a esaurimento posti) mentre in piazza Saffi per tutta la giornata cinque punti di accoglienza saranno a disposizione della cittadinanza per divulgare informazioni preziose su nutrizione, prevenzione, preparazione intestinale, sedazione in endoscopia digestiva e colonscopia.

“Questa iniziativa – illustra il dottor Sintoni – rappresenta lo sforzo di integrazione tra l’attività ospedaliera e quella sul territorio per rispondere a bisogni sociosanitari diventati ormai cronici nella nuova condizione dei cittadini. Queste campagne prevedono che i professionisti escano sul territorio non solo per divulgare ma anche per ricevere le richieste dei cittadini. Il tumore al colon retto è uno dei più letali se non viene intercettato in tempo: un sano stile di vita è un’arma di prevenzione primaria mentre lo screening è una prevenzione secondaria. Andiamo in piazza proprio perché vogliamo informare quella fascia di popolazione che ha meno risorse e aderisce meno allo screening”.

“Offriamo qualcosa che ha un’efficacia mostruosa – afferma il dottor Falcini – e lo screening oltre tutto evita che i laboratori vengano intasati da esami inutili consentendo la riduzione di richieste immotivate”

“La colonscopia richiede in 45-60 minuti il lavoro di 4 o 5 figure professionali – spiega il professor Fabbri -: a tutti viene offerta una sedazione gratuita che riduce dolore e paura secondo protocolli condivisi. Questa opportunità va usate al meglio perché sono unica e non infinita. Ormai la preparazione all’esame è sicura e dilazionata, inizia dal pomeriggio precedente, chiede solo un giorno di dieta priva di frutta e verdura. È un esame che se va bene poi non si rifà più per molti anni perché i polipi ci mettono tanto tempo a diventare neoplasie. Non approfittare dello screening solo perché la raccolta delle feci è antipatica e prendersi cura di sé è come fare i compiti di matematica ha costi personali e sociali altissimi che invece possono facilmente essere evitati”

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