Forlì, parla il presidente del Campus

Ultime settimane di vacanza anche per gli studenti universitari poi il Campus di Forlì tornerà ad animarsi. Tra corsi storici, altri inseriti da poco nell’offerta formativa, lavori ai padiglioni per aggiornare gli spazi disponibili, rapporti con Amministrazione e ospedale, la vita della sede dell’Ateneo di Bologna è sempre più un corpo unico con la città. Emanuele Menegatti, presidente del Campus di Forlì fa il punto della situazione a circa due settimana dal via delle lezioni.
Presidente Menegatti, il Campus è pronto a ripartire?
«Sì, abbiamo avuto qualche problema con gli ultimi episodi temporaleschi di luglio con qualche infiltrazione al Teaching Hub, ma sono stati risolti e sappiamo come prevenire il problema per il futuro. Inoltre, non per questo anno accademico ma per il prossimo, dovremmo finalmente completare tutti gli interventi edilizi sul Campus, quindi avremo a disposizione anche i due nuovi padiglioni mentre sono iniziati lavori di ristrutturazione del padiglione Pallareti che ospitava la biblioteca “Ruffilli”, per questi due anni trasferita all’ex asilo Santarelli: abbiamo fatto il trasloco in estate e siamo operativi in una struttura molto bella, che verrà inaugurata durante l’Alma Fest che si svolgerà tra il 21 e il 23 ottobre».
Com’è lo stadio dei lavori e cosa ospiteranno i nuovi padiglioni?
«Nel padiglione Saffi-Zauli ci saranno soprattutto uffici per Economia e Dipartimento di interpreti e traduttori, che attualmente sono in piazzale della Vittoria e palazzo Montanari in corso della Repubblica, inoltre due aule da 100 posti che completano l’intervento».
E’ presto per avere dati certi, ma come vanno le iscrizioni ai vari corsi?
«I numeri a fine agosto vanno presi con le pinze, diciamo che siamo in linea con l’anno scorso quando abbiamo fatto registrare un +16%. Il quadro lo avremo a fine anno. Dovremo rimanere sul massimo del nostro potenziale per strutture e docenti».
Quali corsi di laurea attraggono di più gli studenti?
«Difficile dirlo, sicuramente Medicina, dove abbiamo un numero chiuso di 130, le domande di solito sono il doppio, tant’è che lo scorso anno è risultato il quinto corso più scelto in Italia. Poi vanno bene le lauree in Scienze politiche, indirizzo internazionale, diplomatico sia triennale che magistrale. Ingegneria si satura a numero chiuso così come Interpreti e traduttori. Sociologia lo scorso anno ha avuto 1.300 senza numero chiuso e quest’anno avremo gli stessi numero».
Arriva il corso in Ingegneria nautica. Come va?
«Parte quest’anno, ci sono già i primi iscritti, il target che ci si è posti realistico è quello dei 40 studenti».
Con Comune e ospedale il rapporto è sempre più stretto. Il Campus pare sempre più dentro la vita di Forlì.
«C’è un progetto di sempre maggiore integrazione con la città. In accordo con il Comune quando saranno finiti i lavori del Merenda ci sarà anche un collegamento diretto. Da parte nostra c’è l’intenzione, ad esempio quando c’è il benvenuto alla matricole, l’Alma Fest o la Notte dei ricercatori, cerchiamo sempre di portare gli studenti in giro per la città per far vedere i luoghi tipici. Con Comune, Fondazione, ospedale, Polo aerospaziale il rapporto è sempre più stretto».
In particolare con il “Morgagni Pierantoni”
«I tirocini sono già iniziati, ci sono gli specializzandi. I nostri tirocinanti del terzo anno stanno già frequentando l’ospedale».
Le valutazioni degli studenti a livello di gradimento dell’Università a Forlì come sono?
«Fa parte del ciclo della qualità questo tipo di questionari, i feedback sui corsi di studio a Forlì vanno molto bene, molti consiglierebbero il corso che hanno fatto qui a Forlì».
Anche Forlì deve fare i conti con il problema alloggi per gli studenti?
«Sul fronte studentati, gestiti da Ergo, abbiamo il Sassi Masini che riempie sempre i suoi 120 posti, l’altro studentato aperto lo scorso anno in via Montaspro, ad Ingegneria, lo scorso aveva 25 posti occupati, quest’anno da ottobre saranno 64. Poi con il Comune dovremo cercare di potenziare i collegamenti t tra studentati e centro città per integrarli meglio. Poi qualcosa in futuro dovrebbe venire fori. La nostra risposta per gli studenti è buona. Sugli affitti che non gestiamo noi, so che rispetto a Bologna le vanno meglio a livello di costi, anche se qualche problema è stato evidenziato».
L’apertura dell’Hotel della città vi aiuterà?
«Ci aiuterà perché qualche posto verrà ricavato anche lì per gli studenti e poi ci sono tre aule grandi che ci consentono di ampliare la capacità che con l’aumento di corsi di laurea e studenti iniziavamo a non avere tanto margine»