Il dibattito di aprire il centro storico al passaggio delle auto tocca un nervo scoperto in chi, in questa zona cittadina, ci vive o lavora. La difficoltà di trovare uno stallo libero nel cuore di Forlì è un problema, infatti, molto sentito e segnalato anche dal comitato Orgogliosi forlivesi che se da una parte non scarta a priori la proposta e rilancia anche la possibilità di rendere la sosta gratuita in fascia pomeridiana, chiede un incontro con tutte le parti interessate per allargare il campo anche ad altri temi, ritenuti più prioritari ma collegati l’uno agli altri, per fare scelte condivise. «Ferve, in questi giorni, la discussione sulla proposta di sperimentare il parcheggio in piazza Saffi, lato Camera di Commercio – ragionano –. Si parla di circa una quarantina di posti auto. Questo basterebbe per risollevare le sorti del nostro quartiere? Certo che no, ma dicono sia un inizio». Il Comitato non ha preclusioni assolute ma auspica una scelta condivisa, scevra da ideologie o bandiere di partito, che possa valutare anche soluzioni alternative: «Ancora oggi, nel 2025, manca un parcheggio moderno, fruibile ed accessibile a tutti, anche ai residenti, dentro le mura del centro – proseguono –. Si potrebbe allora rendere gratuita la sosta in fascia serale, dalle 18 fino al mattino. Si chiede solo di non dimenticare, come purtroppo quasi sempre accade, noi pochi residenti al nostro destino». Risolvere le difficoltà legate alla sosta potrebbe essere un incentivo ulteriore per rendere più appetibile il cuore di Forlì agli occhi di chi cerca casa. «Qui dove abitiamo, per via del mercato, la domenica ed il giovedì sera il parcheggio non si trova – spiegano –. Non pretendiamo parcheggio a pochi metri dal portone di casa ma è indispensabile dare una risposta in questo senso. Se rimaniamo fermi all’ideologia che in centro non si possono fare parcheggi e che la gente deve andare a piedi allora dimentichiamoci di attrarre residenti. Chi ha figli piccoli da portare scuola e alle diverse attività extra-scolastiche non può fare a meno di utilizzare la macchina. Ci sono inadeguatezze strutturali che andrebbero affrontate». Tra le proposte avanzate dal Comitato e rispetto alla quale sono in corso dei confronti con le associazioni di categoria, c’è anche quella di istituire delle microzone: «Si tratta di uno strumento amministrativo, che regolarizza l’apertura entro tali aree di interesse storico-artistico, di determinati esercizi commerciali per preservare cultura, architettura e storia – spiegano –. In questo modo, ad esempio, può essere vietata l’apertura di self service con le macchinette. Sono proposte di buon senso e non ideologiche, né negative in senso pregiudiziale nei confronti degli stranieri. Fino a qualche settimana fa sembrava che in via delle Torri (nel negozio ora vuoto subito dopo il palazzo dell’Agenzia delle Entrate, ndr), aprisse un centro estetico di massaggi». Poi l’auspicio a scelte condivise: «Bisogna mettersi attorno ad un tavolo: tecnici, residenti, commercianti e politici, per risolvere positivamente qualcosa che va a beneficio di tutti».
Forlì. Parcheggi in centro storico, le richieste dei residenti