Forlì. Omicidio Severi, il giallo dei video di Franco: riprese il punto in cui è stato trovato cadavere






Franco Severi riprese con il proprio telefonino nel maggio del 2022 il luogo esatto dove un mese dopo sarebbe stato trovato cadavere. I video sono stati mostrati in aula dell’udienza in corte d’assise contro il fratello Daniele, il pensionato accusato di omicidio volontario e premeditato, occultamento di cadavere e stalking per la morte dell’agricoltore 53enne trovato decapitato vicino alla sua abitazione a Ca’ di Seggio il 22 giugno 2022. Perchè Franco abbia registrato quelle immagini non si sa. La sorella Milena, sentita come testimone, ha riconosciuto nel video il luogo esatto dove il fratello è stato rinvenuto privo di vita. Mostrate anche le immagini immortalate da una fototrappola piazzata dallo stesso Franco, guarda caso proprio nella direzione dove il corpo sarebbe poi stato trovato e in questo caso recuperate a casa di Daniele. L’ipotesi è che possa aver visto qualcosa o qualcuno di sospetto e che volesse riprenderlo. Purtroppo la verità non si potrà mai sapere.
Il terrore
«Franco aveva paura di morire per mano di Daniele, mi aveva mandato anche un video che dovevo conservare se gli fosse capitato qualcosa». Lo ha detto sempre Milena Severi, nella sua lunga deposizione, durata quasi sei ore. I frammenti dei video che i fratelli Severi, soprattutto la vittima e l’imputato, conservavano nei rispettivi telefoni sono stati a lungo visionati e ascoltati durante l’udienza. Più volte i fratelli di Daniele rinfacciano le minacce ricevute dall’imputato, alcune esplicite riferite al taglio della testa. Anche se l’avvocato Massimiliano Pompignoli, che insieme a Maria Antonietta Corsetti difende Daniele Severi, sottolinea come nelle registrazioni non sia mai il suo assistito a parlarne e non confermi le minacce.
Il presunto movente
La sorella ha ribadito che i rapporti nella famiglia Severi erano buoni fino al 2013 quando Daniele ebbe un incidente che lo costrinse a una lunga convalescenza che passò nella casa di Monte di Sopra dove vivevano i genitori e Franco. «Da quel momento quel podere era diventato la sua ossessione – ha ribadito Milena –. Si lamentava di come Franco gestiva l’azienda, voleva controllare tutto lui, iniziarono discussioni con tutti». Milena Severi ha ripercorso anche gli episodi in cui Daniele - secondo il suo racconto - si sarebbe rivelato violento: da quando entrò nella casa brandendo un martello per colpire in testa l’altro fratello Cesare che aveva lasciato un debito di 4 euro in un bar, a quando con una motosega in azione disse a Franco che se non se ne andava da quel podere gli avrebbe tagliato la testa, da quando lei stessa era stata aggredita con un bastone e un coltello, a quando dopo l’ennesima lite disse che sarebbe andato a casa a prendere un fucile per sparare a tutti. Davanti alla corte presieduta dal giudice Monica Galassi anche i rapporti con i genitori dei Severi: dalla madre che secondo l’accusa, episodio sempre smentito da Daniele, con una spinta l’imputato aveva fatto cadere, al padre, del quale sono spuntati due testamenti, uno che lasciava tutto a Daniele e al figlio, l’altro che indicava Mario Angelo, altro fratello dei Severi, come beneficiario. Franco, comunque non si sentiva più sicuro, anche lui riprendeva i suoi incontri con Daniele, in uno dei quali ci sarebbe uno scambio di accuse e la vittima si sarebbe sentita minacciata. Qualche mese dopo lo aveva mandato alla sorella Milena «se mi succedesse qualcosa».