Domenica 2 novembre il Comitato Pro Forlì Storico-Artistica ha reso omaggio al musicista Carlo Brighi, considerato il capostipite del genere musicale popolare che prese il nome di liscio romagnolo, in occasione del 110° anniversario della morte. È stato Gabriele Zelli, presidente dell’associazione, a recarsi sulla tomba del musicista a deporre un mazzo di fiori. Il rapporto fra Carlo Brighi, la città di Forlì e la frazione di Pievequinta sarà oggetto di un incontro domenica 9 novembre 2025, alle ore 16, a Palazzo Morattini in via Armelino 33.
Come sappiamo Carlo Brighi nacque a Fiumicino, una frazione del Comune di Savignano sul Rubicone, il 14 ottobre 1853 da una famiglia di umili origini. Il padre contadino suonava il violino e trasmise la passione per la musica al figlio, appronfondì lo studio del pentagramma e del violino fino a quando fu pronto per iniziare a svolgere la professione di musicista; uno dei primi luoghi dove si esibì fu Pievequinta. Mauro Mariani in un articolo del 1998 pubblicato sul giornalino del locale Comitato di Quartiere scrisse: “Carlo Brighi fu uno dei principali esponenti del Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna, il suo attivismo politico sfidò le possibili ritorsioni della polizia; di pari passo però proseguì nell’allietare le serate in sale pubbliche e private”. Aldo Spallicci parlò di lui sulla rivista “ll Plaustro”, dall’articolo emergono le sensazioni che la gente provava alla presenza di questo musicista; Brighi è da indicare come colui che involontariamente soppresse la vecchia musica popolare del saltarello e la manfrina, dando origine al liscio romagnolo. Brighi mori a Forlì il 26 novembre 1915 e fu sepolto nel Cimitero Monumentale di Forlì.