Forlì, Officina estetica riparte: “Ero in un baratro, grazie a tutti”

Forlì

“Sabato vi aspettiamo, dalle 16.30 alle 19.30, per brindare insieme alla rinascita”. Manuela Spada ce l’ha fatta. A cinque mesi esatti da quel mare di acqua e fango, che sembrava aver distrutto ogni speranza, la sua Officina estetica riapre nel tripudio di amici e clienti. Sul profilo facebook dell’istituto di bellezza di via Bainsizza 86, c’è tutta la storia del centro. «Laddove fino al 2019 c’era un fabbro - scrisse Manuela in occasione dell’apertura - oggi imperano oltre duecento metri interamente dedicati al benessere e alla bellezza». I servizi offerti sono molteplici, con trattamenti avanzati viso e corpo e la chicca finale rappresentata dal figlio Roberto, che si è diplomato in massaggio sportivo, con proposte specialistiche per decontrarre la muscolatura e dare sollievo in caso di indolenzimenti di varia natura. Erano passati appena quattro anni da quella gioia, ma sembrava una vita: dove c’era un paradiso, la mattina dopo l’alluvione dominava la devastazione. «La notte del 16 - racconta Manuela - saltano le fogne nel piano interrato della nostra casa di via Trentola e siamo sommersi da un metro e mezzo di acqua fangosa. Pensiamo sia finita lì. Nel frattempo rimango in attesa di notizie da mio figlio rimasto nel laboratorio».

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Le prime immagini del centro estetico inviate da Roberto, sono sconcertanti: «Le ho guardate incredula, annichilita. Mentre facevo ripartire il video, ancora e ancora, il sapore del sale mi bruciava le labbra. Ho capito dopo che non era il video annebbiato, ma le mie lacrime». La violenza delle acque del Montone esondato, provenienti da via Isonzo, avevano fatto scempio di sacrifici, debiti, fatica, gioie, orgoglio e soddisfazione. Il nuovo negozio inaugurato nel 2019, era sparito in poco meno di mezz’ora di follia liquida. «I macchinari ancora tutti da pagare, nella mia testa erano diventati angoscia, paura, dolore fisico». L’impegno degli angeli del fango, che hanno operato senza sosta nel quartiere San Benedetto, fino a ripulire quasi del tutto anche la bottega di via Bainsizza, hanno riportato lentamente Manuela alla realtà. «Un primo sopralluogo sulla scena del disastro, alcuni giorni dopo, mi aveva fatto pensare che sarebbe stato impossibile riaprire. Ci siamo sentiti soli, inermi». La vicinanza delle persone è stata commovente: dalla signora anziana che ha lasciato 40 euro nella buchetta di casa, alla colletta degli amici del figlio Roberto, che hanno un negozio, fino all’inaspettata solidarietà di tanti sconosciuti, che hanno appreso della situazione di Manuela e l’hanno voluta aiutare in qualche modo. Senza dimenticare i proprietari dei muri (Manuela è in affitto), che sono intervenuti in prima persona, e i fornitori, che hanno anticipato i prodotti dicendo “ci pagherai quando potrai”. «Sono stati tanti piccoli gesti - conclude l’estetista - che mi hanno permesso di uscire dal baratro. Non credevo fosse tanto forte il potere della solidarietà». Ogni goccia d’amore ha contribuito a creare il mare e a far tornare il sereno. L’Officina Estetica Manuela è rinata in tutta la sua forza e bellezza.

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