Forlì. Nuovo carcere, il Governo accelera l’iter per la ripresa dei lavori prevista entro l’anno

I lavori per la realizzazione del carcere dovrebbero partire entro la fine dell’anno ed essere terminati entro due o tre anni. Sono queste le ultime novità che riguardano l’attesa casa circondariale nel quartiere Quattro, opera ferma al palo da circa 20 anni a causa di una sequela di ricorsi legati all’aggiudicazione della gara di appalto. «Finalmente ci siamo - afferma Alice Buonguerrieri, deputata di Fratelli d’Italia - è stato emesso il nuovo provvedimento di aggiudicazione e contestualmente è stato anche già approvato il nuovo quadro economico dei lavori». Un’opera che, listini aggiornati, costerà complessivamente 39 milioni di euro che hanno trovato completa copertura da parte del Governo.

«Le notizie sono positive sia in termini di attenzione che di copertura finanziaria – continua Buonguerrieri -. L’ accelerazione e l’attenzione che il Ministero sta imprimendo a questa situazione, d’intesa con il Provveditorato alle opere pubbliche e con il coinvolgimento dell’Avvocatura, sta facendo la differenza perché si procede spediti senza rallentamenti per il corso delle procedure o in attesa delle sentenze definitive. Il tempo non è un fattore trascurabile neanche dal punto di vista economico perché fa purtroppo lievitare le spese delle opere. Ringrazio per l’attenzione riservata a questa importante opera il viceministro alle infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami che segue dall’inizio la questione».

La speranza, ora, è che i lavori possano partire entro la fine dell’anno: «la stipula del contratto di appalto e l’assegnazione dei lavori avverrà in qualche mese – spiega la deputata di Fratelli d’Italia - e la fine lavori dei lavori è stimata in due o tre anni. C’è comunque la chiara intenzione di portare a compimento l’opera nel minor tempo possibile per una serie di ragioni importanti: dare ad operatori penitenziari e carcerati una struttura più adeguata e sicura rispetto all’attuale carcere, restituire alla città la Rocca di Ravaldino e contenere i costi».

«Ora la speranza è che ulteriori ricorsi non rallentino, ancora una volta, una struttura che per decenni è stata imbrigliata nelle maglie degli iter processuali. Il Tar, infatti, si è pronunciato nel giugno scorso e tecnicamente ci sarebbero ancora i tempi per impugnare la sentenza.

«Il Ministero così come il Provveditorato non resteranno fermi ad attendere altro tempo, l’Avvocatura dello Stato ha trasmesso di recente la sentenza a conclusione del lungo iter processuale e ha indicato altresì di procedere alla stipula del contratto. Pertanto sono state avviate e tuttora sono in corso le attività amministrative di rito, per la stipula del contratto, senza attendere eventuale impugnativa al Consiglio di Stato che allungherebbe ulteriormente l’attesa. Nei prossimi mesi si procederà con la consegna dei lavori – conclude Bonguerrieri -. Purtroppo le procedure giudiziarie ci hanno fatto perdere 5 anni, sono tempi che non dipendono dalla volontà politica, porteremo a compimento l’opera».

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