Forlì. Nuovo appello del parroco di San Benedetto: «Chiesa ancora priva di riscaldamento e impianto elettrico»

Forlì

Torna a farsi sentire don Emanuele Lorusso, parroco del quartiere San Benedetto, uno dei più colpiti dall’alluvione del maggio 2023: «La chiesa è tuttora priva di riscaldamento e impianto elettrico».

All’epoca fecero il giro del web le immagini del complesso parrocchiale di via Gorizia, travolto dal fiume Montone che aveva tracimato pressoché di fronte, riversando un metro e mezzo di acqua e fango nella chiesa, nelle sale comunitarie, nella cucina e nel teatro, sfondando porte e rovesciando, sporcando e inzuppando tutto quello che trovava lungo il percorso. Decine di volontari giunsero da ogni dove per aiutare a buttare gli arredi rovinati e a svuotare i locali da decine di tavoli, sedie, mobili e attrezzatura di segreteria, materiale di consumo per le attività e il teatro e tantissimi materiali di stoccaggio per le manutenzioni o le iniziative stagionali. A due anni esatti da quella vicenda, tanto è stato fatto: “Grazie ad una donazione di 150mila euro di Banca Unicredit nell’ambito del Progetto Rigenerare - dichiara il sacerdote - abbiamo recuperato il teatro, ora divenuto sala polivalente a disposizione di tutti». L’inaugurazione ufficiale è avvenuta il 22 dicembre scorso, al termine della messa presieduta dal vescovo, Livio Corazza, alla presenza delle autorità cittadine e di numerosi parrocchiani. Sempre grazie al contributo Unicredit sono ritornati alla piena operatività anche la cucina e l’ufficio parrocchiale: si tratta della stanza-biblioteca di don Giancarlo Barucci, scomparso nell’agosto 2020 e profondamente segnata dall’alluvione, con la conseguente perdita di gran parte dei testi ivi custoditi. Continua invece a “piangere” il piatto relativo all’ala religiosa del complesso, ossia la sacrestia e la stessa chiesa, tutt’ora senza riscaldamento: «La vecchia caldaia Lamborghini - continua don Emanuele - faceva ancora il suo dovere, ma è stata messa fuori combattimento dall’acqua e risulta irrecuperabile». Notte fonda anche per quanto riguarda il campo di calcio dietro la canonica, rimasto inutilizzato dal maggio 2023 e ancora in attesa di recupero: «Nei mesi successivi - insiste il don - facemmo asportare da una ditta specializzata tutto il fango rimasto in superficie, per una spesa di circa 10mila euro, messi di tasca nostra».

Non disponendo la parrocchia degli ingenti fondi necessari per il ripristino, valutati in circa 200mila euro, rimane inservibile e i ragazzi devono “emigrare” altrove. Quello che però addolora maggiormente il parroco è che la “sua” chiesa risulti tuttora priva di luce e riscaldamento.

Il sacerdote ha ribadito la grave carenza il 16 maggio scorso, durante la messa concelebrata col vescovo e don Andrea Carubia nel piazzale antistante il seminario, in occasione del secondo anniversario dell’alluvione. «E’ stato donato tanto a San Benedetto – conclude - ma manca ancora altrettanto. Chiedo l’aiuto di tutti per restituire al quartiere e alla città la chiesa perfettamente funzionale».

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