Forlì, nuovi percorsi alla riscoperta delle Antiche Pievi

A Pieveacquedotto presentato il programma della settima edizione di “Antiche Pievi. A spasso per la Romagna”. Il nuovo tour, illustrato da Claudio Guidi, presidente dell’associazione culturale “Antica Pieve”, alla presenza del parroco di Santa Maria in Acquedotto, don Andrea Carubia, si terrà nei sabati 10, 17, 24 e 31 maggio, con ritrovo dei partecipanti, a partire dalle 16, direttamente nei quattro luoghi di culto che saranno oggetto della visita: Abbazia di San Mercuriale (Forlì), Santuario della Madonna del Lago (Bertinoro), Pieve di Santo Stefano in Tegurio (Godo di Russi) e infine Abbazia di Sant’Ellero (Galeata).
La pubblicazione
Come di consueto, l’associazione “Antica Pieve” ha pubblicato un volume, il settimo della serie. Il testo contiene le schede, scritte dallo storico dell’arte Marco Vallicelli, dei luoghi di culto inseriti nel percorso, i contributi storici di Marco Viroli e Gabriele Zelli relativi ai Comuni toccati dalla manifestazione e infine le fotografie di Tiziana Catani e Dervis Castellucci.
«Dal 2018, anno d’inizio del nostro viaggio – esordisce lo storico Gabriele Zelli – abbiamo descritto 27 chiese e prodotto 7 pubblicazioni, col coinvolgimento di almeno 3.500 persone. Sempre grazie a questo programma culturale abbiamo creato un movimento attorno a gran parte dei luoghi descritti nelle pubblicazioni». Un esempio su tutti è la Pieve di Monte Sorbo: non appena inserita nei percorsi, ha subito destato interesse ed attirato visitatori, al punto da portare l’amministrazione comunale di Mercato Saraceno a prevederne l’apertura sistematica nei fine settimana. «Il simbolo della città di Forlì, col suo famoso Campanile – si legge nella pubblicazione relativamente a San Mercuriale, a firma del prof Vallicelli – è posto sulla piazza maggiore con alto effetto scenografico. Il primo insediamento, Pieve dedicata a Santo Stefano, sorse fra i secoli IV e VI, allora al di fuori della città. Almeno dal secolo IX una comunità monastica curò le tombe dei primi vescovi lì sepolti, in particolare Mercuriale, vissuto nel V secolo e vi rimase sino alla soppressione napoleonica del 1798». La parte più antica dell’abbazia risulta il campanile, eretto nel 1176 in perfetto stile “romanico lombardo”.