Forlì. Nelle farmacie scarseggiano alcuni medicinali per l’aerosol

Sugli scaffali delle farmacie scarseggiano alcune molecole, soprattutto quelle impiegate per l’aerosol, ma se a fine 2023 c’era una difficoltà oggettiva a reperire i cortisonici, nelle ultime settimane la situazione è migliorata. «In parte è rientrato il problema ma rimangono carenti alcune molecole in aerosol terapia – spiega Alberto Lattuneddu, presidente di Federfarma Forlì-Cesena – e alcuni antibiotici che hanno una componente fluidificante che mancano ormai da quattro mesi. Antibiotici per aerosol sono ancora carenti, sia per uso pediatrico che per adulti e c’è una reperibilità altalenante per gli sciroppi sempre destinati ai bambini ma si riesce ad ovviare al brand con qualche ditta di farmaci equivalenti o generici che producono il medesimo principio attivo. I cortisonici per aerosol hanno una reperibilità altalenante: questa settimana sono rientrati una parte dei farmaci brand in aerosol terapia di tipologia cortisonica, che vengono principalmente utilizzati in pediatria e che dalla fine dell’anno non erano reperibili. Ad ogni modo i pediatri hanno un ampio portafoglio di scelta dunque, spesso, orientano le prescrizioni rispetto ai principi attivi reperibili».
Bando ad allarmismi anche se la mancanza frequente di alcuni farmaci non deve generare assuefazione. «La carenza per alcune tipologia di molecole è acclarata e dovrebbe destare preoccupazioni - afferma Lattuneddu -. Quella che c’era circa un mese fa che riguardava una discreta quantità di molecole adesso è in parte rientrata però ce ne sono alcune che sono tuttora irreperibili». A frenare l’approvvigionamento da parte delle farmacie non è solo la guerra ma anche motivazioni strettamente economiche da parte delle case farmaceutiche. «Molto spesso è una difficoltà legata non tanto a reperire il principio attivo quanto a quelle sostanze abbinate al farmaco – spiega il presidente di Federfarma Forlì-Cesena –. Nel caso delle compresse gli eccipienti molto spesso vengono dai paesi asiatici pertanto il trasporto, sia aereo che marittimo, a causa delle guerre in atto è un pochino più difficoltoso. In seconda battuta, poi, bisogna considerare il fatto che in Italia, soprattutto il farmaco di tipologia mutuabile, ha il prezzo al pubblico più basso d’Europa. Dunque le aziende produttrici, che hanno un interesse esclusivamente economico, tendono ad esportare più quantità di prodotti nei Paesi più remunerativi. Quando c’è carenza di alcuni principi attivi e di sostanze come gli eccipienti – conclude Lattuneddu – l’azienda produttrice ha dunque l’ interesse di mandarli nei paesi che generano più profitto. Bisogna pensare poi che alcuni prodotti come il blister, sia i fogli di alluminio che il contenitore plastificato, hanno subito aumenti di oltre il 100% pertanto anche i costi di produzione sono aumentati».