Forlì, musica per scoprire le minoranze italiane

Forlì
  • 25 settembre 2024

Da ponte fra i popoli a mezzo per far conoscere le comunità minoritarie presenti in Italia. La musica si conferma linguaggio universale per unire le persone e mai per allontanarle. E’ l’obiettivo da sempre inseguito da No.vi.art. Aps (arti per la non violenza), che dopo aver organizzato per undici anni il progetto di cooperazione internazionale tra scuole e associazioni di musica dell’Europa dell’est e dell’ovest “La musica, un ponte tra i popoli”, ha cambiato missione, portando alla luce la pluralità culturale offerta dall’Italia, realtà etno linguistiche spesso sconosciute, ma che a Forlì troveranno il loro spazio nella rassegna “Il mosaico delle minoranze in Italia”. Protagoniste le comunità arbereshe, croate, occitane, grecaniche e slovene, che attraverso concerto e conferenze si faranno conoscere da chi ha poca dimestichezza con queste minoranze.

Il progetto partirà già venerdì prossimo al circolo Asyoli di corso Garibaldi, 280, con “Kroatarantata in concerto”, i croati del Molise; domenica 29 settembre alle 11 nell’ex chiesa di San Giacomo concerto del coro polifonico della scuola “Emil Komel” di Gorizia (sloveni del Friuli Venezia Giulia); lunedì 30 settembre ci si sposterà alle 21 alla Fabbrica delle Candele con i greci di Calabri e il concerto di Aldo Gurnari, replicato il 1 ottobre sempre alle 21 al Museo interreligioso, nella rocca vescovile di Bertinoro. Gli occitani di Calabria e Piemonte saranno i protagonisti di mercoledì 2 ottobre prima alle 17 alla Fabbrica delle Candele con teatro e conferenza “Associazione culturale femminile San Sisto dei Valdesi” e Associazione teatrale “Accademia del sorriso”, poi alle 21 al teatro Verdi di Forlimpopoli concerto di Lou Dalfin ed esibizione in costume tradizionale con il centro culturale “Gian Luigi Pascale” di Guardia Piemontese. La rassegna si concluderà poi a dicembre: il 13 al Mama’s Club di Ravenna e il 14 alla Sala Aramini di Forlimpopoli (alle 21) con il concerto di Pierpaolo Petta (arbereshe di Sicilia), e con la mostra “Piana degli albanesi e gli arbereshe: ricerche e memorie familiari” che resterà aperta all’oratorio San Sebastiano fino al 21 dicembre.

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