Forlì, minacce alla sorella: Daniele Severi torna in tribunale

Forlì
  • 27 settembre 2024

«Daniele mi ha detto che la pistola che cercavano, con la quale avrebbe minacciato la sorella Milena, non esisteva, si era inventata la storia». A riferirlo al giudice monocratico Serena Chimichi è stato Maurizio Favali, testimone chiamato al processo che vede Daniele Severi, il pensionato condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del fratello Franco, trovato decapitato a Civitella nel giugno del 2022, imputato per il reato di minacce verso la sorella Milena contro la quale avrebbe puntato una pistola il 17 aprile del 2021. L’uomo ha risposto alle domande dell’avvocato di Daniele Severi, Maria Antonietta Corsetti, del pubblico ministero Francesco Buzzi e dell’avvocato della persona offesa, Max Starni: ha detto di essere stato per vent’anni collega di Daniele, che era autista del 118, e di averlo frequentato anche per circa due anni per la comune passione per la ricerca di tartufi: in questo contesto avrebbe frequentato il podere di via Monte di Sotto dove viveva Franco Severi, avrebbe conosciuto quasi tutti i fratelli, e sarebbe venuto a conoscenza dei litigi fra fratelli. Poche informazioni, però sull’episodio per il quale si procedeva ieri in aula: solo il racconto, qualche giorno dopo il fatto, di Daniele che spiegava come era stato bloccato dai Carabinieri dopo la denuncia della sorella.

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