I principi e i valori che fanno da bussola al nuovo codice deontologico dell’Infermiere, quali rispetto, prossimità, responsabilità e dignità, sono cardine di “Le Stagioni della Cura”, lo spettacolo teatrale che l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi) di Forlì-Cesena porterà in scena mercoledì 3 dicembre alle 20, al Teatro Testori di Forlì. Un evento che gode del patrocinio della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), Ausl Romagna e la collaborazione della compagnia teatrale Il Sicomoro. Per la prima volta nel nostro territorio, gli infermieri scelgono il teatro come spazio di testimonianza: non solo per raccontare la professione, ma per far vivere al pubblico ciò che ogni giorno si intreccia nei reparti, nei servizi territoriali, nelle case delle persone. Quella parte invisibile dell’assistenza che non compare nei protocolli, ma che segna profondamente chi cura e chi è curato. «In un tempo in cui la nostra professione è spesso raccontata in negativo, - afferma la presidente Opi Forlì Cesena, Silvia Mambelli — abbiamo scelto di rivolgerci ai colleghi iscritti all’Opi attraverso un evento formativo finalizzato a diffondere il nuovo Codice Deontologico ponendo al centro dell’attenzione la responsabilità di ricordare ciò che non deve mai essere dimenticato: il valore umano dell’assistenza. “Le Stagioni della Cura” ci ricorda che la relazione non è un complemento, ma il fondamento etico e deontologico del nostro agire. Ogni incontro può cambiare la vita di chi cura e di chi è curato ed è in questo spazio che riconosciamo la nostra identità più profonda». Lo spettacolo intreccia due percorsi paralleli: quello dell’infermiere, dalla scelta iniziale alla piena maturità professionale, e quello della malattia, dal primo sintomo alla trasformazione che essa inevitabilmente porta con sé. Primavera è il tempo dell’ispirazione, della scoperta, dello slancio. Estate rappresenta l’azione, il confronto, l’urgenza di dare risposte. Autunno porta consapevolezza, profondità, riflessioni che maturano. Inverno offre spazio alla fragilità, al limite, al congedo, ma anche alla possibilità di rinascita. Ogni atto custodisce un frammento di relazione: un infermiere che insegna a respirare a chi è travolto dall’ansia, una collega che si ferma accanto a una madre impaurita, un professionista che comprende che talvolta il silenzio è il gesto più necessario. Per informazioni, 0543 405460.
Forlì, le stagioni della Cura”: gli infermieri vanno in scena