«Da mesi abbiamo registrato un rallentamento delle assunzioni in Ausl Romagna ma ad oggi assistiamo, di fatto, al totale blocco di nuovi ingressi. Così l’azienda salta».
A lanciare un grido d’allarme che non può essere ignorato è la segreteria territoriale della Uil Fpl che descrive una situazione di crescente criticità nelle strutture sanitarie forlivesi, dove mancherebbero all’appello circa 70 infermieri, considerando sia i posti ancora vacanti ma anche le assenze per diversi motivi come maternità, infortuni, malattie. Una carenza che riguarda anche altri professionisti.
I posti vacanti
Secondo i dati raccolti dal sindacato, sarebbero oltre 20 i posti vacanti da infermieri, solo in geriatria mancherebbero 6 Oss mentre sono almeno 10 le persone mancanti chiamate a ricoprire incarichi di funzione come ad esempio coordinatori, capo reparto e capo sala a fronte di uno stallo nelle assunzioni. «Infermieri, Oss, tecnici, amministrativi, ostetriche, fisioterapiste: insomma quasi tutte le professionalità sono bloccate – spiega Michele Bertaccini, segretario Uil Fpl Forlì –. Dire che Ausl Romagna non ha assunto sarebbe sbagliato e di fatto una polemica inutile perché il risultato non cambia. L’azienda ha assunto negli anni personale, il problema è che anche facendo queste assunzioni standard il numero è insufficiente. Inoltre, al momento, a noi risulta un blocco di assunzioni di fatto: non vediamo scorrere niente da mesi. Con l’attuale blocco delle assunzioni, sarà molto difficile garantire servizi adeguati e normali condizioni di lavoro. Se così sarà da parte nostra salirà la “temperatura” in difesa di chi ci cura».
Organizzazione e salari
La Uil punta il dito anche su un altro aspetto critico: «Da mesi registriamo, nei fatti, l’assenza di una Direzione Assistenziale in grado di coordinare le attività e risolvere le criticità – prosegue Bertaccini –. Le poche proposte aziendali sono palesemente modulate esclusivamente su esigenze di bilancio e gestione del personale». Alla carenza di organico si aggiunge un’altra questione che il sindacato definisce “devastante”: la stagnazione salariale. “L’Ausl Romagna è nata 10 anni fa e in questi anni il personale ha fatto al massimo un passaggio di fascia – spiega il segretario Uil Fpl di Forlì –. Ciò significa che quasi tutti hanno, esattamente o poco più, lo stesso stipendio che prendevano il primo giorno di lavoro. Questa condizione è devastante per le persone ed ingiusta a fronte del grande lavoro di unificazione fatto dalla Romagna tutta nel costruire, unico caso in Regione, un’azienda unica. È ora - che la politica si muova e valorizzi quanto fatto, partendo da un incremento dei fondi romagnoli, per garantire una costante e regolare crescita professionale.