Forlì. La proposta: «Prendere in prestito le vetrine sfitte e riempirle in vista del Natale»

Le vetrine spente sono una delle ferite più visibili del centro storico. Saracinesche abbassate, vetri polverosi, spazi che un tempo pulsavano di vita e oggi raccontano storie di chiusure e abbandono. Ma c’è chi ha deciso di non arrendersi a questa immagine e ha trasformato un problema in un’opportunità. Loris Sughi, titolare del negozio “Anima Bio” in corso Garibaldi 70, ha avuto un’idea tanto semplice quanto efficace: prendere in prestito due negozi sfitti davanti al suo e farli tornare a vivere riempiendoli di prodotti in vista delle festività natalizie che riempiranno il centro cittadino di visitatori. «Di fronte al mio negozio ci sono negozi in disuso da anni, lasciati andare - spiega Sughi -. Con l’avvicinarsi del Natale, ho immaginato il centro con tutti questi negozi sfitti e mi sono detto che bisognava fare qualcosa. Ho quindi contattato la proprietaria degli immobili che ha accettato di darmi in uso, in modo gratuito, le vetrine dei due negozi. In cambio io li pulirò e sfrutterò le vetrine per mettere in mostra i miei prodotti». Un gesto semplice che permette al centro storico di riappropriarsi, anche solo temporaneamente, di angoli che sembravano destinati all’oblio. «È un’iniziativa che ho pensato non solo per avere maggiore visibilità, ma soprattutto per rivitalizzare il centro storico - precisa l’esercente -. Vedere questi spazi vuoti ogni giorno è triste, per chi ci lavora e per chi ci vive». I prodotti di “Anima Bio” saranno, dunque, visibili anche nelle vetrine “adottate” a partire da metà novembre, giusto in tempo per intercettare il flusso di persone che inizieranno a girare per il centro in cerca di idee regalo natalizie. Ma l’obiettivo di Sughi va ben oltre il proprio tornaconto commerciale. «La mia speranza è che questa idea possa essere da input per altri colleghi - confida -. Sarebbe bello se altri facessero lo stesso e riempissero le vetrine spente da tempo». Un’idea che non risolverà il problema della crisi del commercio, ma che mira certamente a dare un’immagine diversa del cuore di Forlì, più vivo ed accogliente. Piccoli gesti che possono fare la differenza e trasformare una vetrina vuota in una finestra di vita e di speranza non solo per l’intero quartiere ma per il commercio cittadino.

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