Forlì. La presidente del Comitato vittime del fango: «Non mi candido e non c’è nessuna lista civica”

Forlì

Alessandra Bucchi, presidente del Comitato unitario vittime del Fango non ci sta e replica alle accuse di Stefano Valmori ribadendo con fermezza che non c’è stata nessuna campagna elettorale fatta sulla pelle degli alluvionati.

Bucchi, dopo l’annuncio di una costituenda associazione, Rinnova Forlì, che getti le basi “per costruire un progetto di governo per la città alternativo a quello attuale formato da forze politiche moderate e riformiste”, che vede anche lei tra i promotori è scoppiata la polemica sulla strumentalizzazione degli alluvionati a fini elettorali, è così?

«La mia personale manifestazione di interesse per una costituenda associazione non è un’investitura, né un’assunzione di ruoli, responsabilità o tanto meno obiettivi lesivi della mia attuale funzione di presidente del Comitato unitario vittime del fango o degli interessi degli alluvionati. Alessandra Bucchi può firmare senza doversi vergognare un appello per chiedere che la sua città migliori. Non ho mai avuto intenzione di candidarmi alle elezioni e non esiste nessuna lista civica».

Alluvione e politica non si intrecciano dunque nelle sue intenzioni?

«Ho lasciato parlare chi finora ha sempre osteggiato le rivendicazioni legittime degli alluvionati o se ne è tenuto a debita distanza per opportunismo o disinteresse, e per conseguenza ha colto l’occasione per apparire migliore tramite l’attacco ad altri. Per quanto mi riguarda ho sostenuto e guidato finora il Comitato unitario vittime del fango, questo è di per sé un atto politico, parola di cui nessuno dovrebbe vergognarsi (è interesse per la cosa pubblica), ed io l’ho fatto con le stesse convinzioni e gli stessi orientamenti che ora qualcuno addita come colpe, rispondendo solo alla mia coscienza e non a partiti. E nessuno può sostenere il contrario senza mentire spudoratamente: ero a rappresentare gli alluvionati sotto al Comune, in Regione e di fronte alla Meloni come parte in causa, imponendomi spesso la pazienza per sperare in un positivo risultato».

Quindi non ha nessuna intenzione di entrare in politica?

«L’opportunità di sostenere a titolo personale in futuro un eventuale progetto politico strutturato, che non ho escluso anche per lo scenario avvilente che questa città ha creato finora attorno alle richieste degli alluvionati, mi imporrà, se ci sarà un seguito, un confronto aperto e leale con l’assemblea dei sostenitori e con il direttivo del Comitato unitario vittime del fango, che è sempre stato plurale. Questo il mio operato, questa la mia identità di cittadina che ha subito non solo l’alluvione e i suoi danni, ma tutti gli attacchi che da 8 mesi chiunque viva nei quartieri conosce bene, anche senza leggere i giornali».

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