Forlì. La delusione di diversi alluvionati: «Il Comune doveva donarci la cucina, ma non arriverà»

Forlì

La delusione che sa di beffa arriva al telefono dopo mesi di attesa. Venerdì diversi alluvionati ai quali era stato formalmente comunicato dal Comune che avrebbero avuto una cucina, hanno ricevuto una telefonata nella quale veniva loro annunciato che la cucina non era più disponibile. Una pessima notizia per chi in questi mesi non aveva colto altre occasioni perché faceva parte della lista delle persone alle quali sarebbe arrivata in dono la cucina. A dieci mesi dall’alluvione è un’altra delusione difficile da digerire. La notizia venerdì è corsa velocemente nelle chat dei quartieri alluvionati e si è scoperto che la disavventura è capitata sia a famiglie di San Benedetto, sia dei Romiti.

«Nei mesi scorsi ci avevano invitato a compilare un modulo dove specificare le misure e il tipo di cucina - spiega una residente alluvionata - noi abbiamo inviato tutto, così come fatto da altri. Dopo alcune telefonate nelle quali venivano chiesti altri dati tecnici, è arrivata una mail con la quale il Comune ci comunicava che la consegna della cucina sarebbe avvenuta tra metà febbraio e metà marzo e che ci avrebbero avvisato dieci giorni prima dell’effettiva consegna, quindi eravamo tranquilli». Nella mail era inoltre specificato che “la consegna (totalmente gratuita) non prevede nè il montaggio, nè il trasporto dentro l’abitazione, ma nei pressi di essa”.

«Di recente mio marito ha chiamato in Comune - prosegue la signora - ma non risultava niente, abbiamo deciso di attendere fino a metà marzo poi venerdì è arrivata una telefonata, pare che una ditta non abbia consegnato al Comune tutte le cucine che doveva quindi non sono più disponibili. Ma la cosa strana è che il Comune al posto della cucina, per noi indispensabile, ha proposto di darci un rimborso di 1.620 euro». In sostanza diverse famiglie in attesa della cucina restano senza, ma potranno avere un contributo di 1.620 euro con il quale di sicuro non ne possono comprare un’altra. «La beffa è che in questi mesi in tanti ci hanno offerto buone occasioni, ma visto che la cucina ce l’avevano assegnata non abbiamo chiesto più niente – afferma un’altra residente alluvionata –. Per cui siamo rimasti senza cucina e abbiamo perso tutte le opportunità che ci erano state proposte, è assurdo».

«E’ una cosa grave - commenta Loretta Poggi, coordinatrice del quartiere San Benedetto - Sulla storia delle donazioni non si è capito nulla dall’inizio, non sono state mai pubblicate graduatorie o liste. La cosa che fa male è che chi si ritrova senza la cucina dopo tanti mesi dal disastro era già in condizioni difficili, sono persone che vanno aiutate».

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