Forlì, l’Ausl Romagna vuole ripristinare il posto di Polizia nei pressi del Pronto Soccorso

Per arginare le aggressioni verbali e fisiche contro i sanitari nei presìdi di Forlì, l’Ausl Romagna ha intenzione di ripristinare il posto di polizia nei pressi del pronto soccorso di Forlì. Non solo, ma prevede un aumento delle ore per il 2025 del servizio di vigilanza privata e anche di lanciare un piano formativo specifico per il personale sanitario e di sensibilizzazione per l’utenza. Lo riferiscono Cgil, Fp Cgil Forlì-Cesena, Cisl e Cisl Fp Romagna e Comune di Forlì, dopo il tavolo che si è tenuto sul tema, assieme all’aziensa sanitaria, nei giorni scorsi. Dal canto suo, il Comune assicura che verificherà la possibilità di potenziare la videosorveglianza negli spazi di sua competenza. E’ quanto riportano l’amministrazione comunale e i sindacati dopo il tavolo al quale per il Comune hanno partecipato gli assessori Paola Casara, Angelica Sansavini e Kevin Bravi. “Un’azione di violenza fisica o verbale contro il personale sanitario non è mai giustificabile- sottolineano gli assessori- ma dobbiamo cercare di capire cosa determina questa escalation di tensione all’interno delle strutture sanitarie, sia minori, più isolate, che di grande affluenza”.
Per i componenti della giunta Zattini “dobbiamo sforzarci di comprendere le numerose sfaccettature di un fenomeno oggetto di costante attenzione e preoccupazione ma ancora troppo sottovalutato”. Da qui il tavolo di confronto, “mettendoci in una posizione di cerniera tra le richieste dei sindacati a tutela dei lavoratori e le possibilità di intervento dell’Ausl Romagna, tra cui il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza nelle aree di competenza dell’azienda e nei reparti e il potenziamento dei presidi di vigilanza nei luoghi dove si concentra maggiore attesa e affluenza”.
Per invertire la tendenza del fenomeno, dicono ancora gli assessori, “va promosso prima di tutto un percorso di sensibilizzazione rivolto alle comunità locali per aumentare la consapevolezza e la conoscenza di tutti i protagonisti del sistema sanitario”. Poi c’è un aspetto di carattere “strutturale”, che riguarda “la carenza di personale sanitario e i margini di manovra dell’Ausl Romagna quando si parla di sicurezza pubblica”. Per la segretaria generale della Cgil di Forlì-Cesena Maria Giorgini e quello della Fp-Cgil Mirko Masotti, stanno aumentando “le diseguaglianze e il sottofinanziamento dei servizi pubblici a partire dalla sanità” e questo “produce crescenti disservizi e divari, su cui è necessario urgentemente intervenire a partire dalla prossima Legge di Bilancio”. Ferme restando le “giuste rivendicazioni verso il Governo”, proseguono Giorgini e Masotti, nel territorio si possono “rendere più sicuri i luoghi di lavoro, dagli ospedali agli ambulatori sparsi in tutta la provincia” lavorando sul “potenziamento dei presidi di pubblica sicurezza e di vigilanza, dei sistemi di videosorveglianza, dei percorsi formativi del personale fino alla rivisitazione di aspetti organizzativi”. Cisl e Cisl Fp insistono sull’aumento della videosorveglianza e per “tutele concrete per le vittime di aggressioni”, come il diritto al trasferimento ad altra unità operativa, tramite accordi e protocolli a livello aziendale e regionale. “È anche essenziale che i datori di lavoro segnalino obbligatoriamente gli episodi di violenza alle autorità, e che l’Ausl Romagna si costituisca parte civile nei procedimenti legali”. Il sindacato ha anche chiesto la modifica del Documento di valutazione dei rischi, con una “specifica valutazione del rischio di aggressione per le diverse categorie professionali operanti all’interno dell’Ausl”.