Forlì, l’Ausl: “Con i Cau si incrementano i servizi di guardia medica”

Forlì
  • 05 ottobre 2023

«Nella sede di Forlì durante i festivi sono presenti tre o quattro medici nelle ore diurne, tre nelle ore notturne e due nelle ore notturne nei giorni feriali. A fronte di questo “schieramento”, le prestazioni erogate nei primi sei mesi del 2023 sono state nelle ore notturne 28 consulenze telefoniche e 1 visita a domicilio ogni 4 giorni a cui si aggiungono 34 visite ambulatoriali». Non tarda ad arrivare la replica della direzione del distretto Ausl di Forlì di fronte alle perplessità di 30 medici di guardia medica, preoccupati per il progetto di riorganizzazione dell’Ausl e per l’istituzione dei Cau. Un’operazione, già iniziata a Forlì nell’agosto scorso, e che verrà attuata gradualmente. «La riorganizzazione verrà messa in campo con la più ampia partecipazione di tutte le rappresentanze professionali, anche tramite il coinvolgimento all’interno di specifici gruppi di lavoro tematici - si spiega nella nota -. In questo senso si segnala che è stata formalmente richiesta, e sollecitata, la partecipazione ai gruppi di lavoro anche da parte dei medici convenzionati della medicina generale e continuità assistenziale per consentire un loro contributo concreto allo sviluppo dei servizi. Tale richiesta non ha, ad oggi, ancora avuto riscontro, né sono pervenute alla direzione generale proposte volte a migliorare il servizio reso alla cittadinanza». Per concludere: «L’investimento in atto sul territorio della Romagna vede l’individuazione di una vera e propria rete di servizi e professionisti, integrati tra loro e coordinati con la centrale unica che, a regime ed in connessione alla Centrale 118, sarà costituita non soltanto da personale tecnico, ma anche da équipe multi professionali di operatori sanitari. In questo contesto i servizi di guardia medica saranno incrementati, perché sarà possibile offrire al cittadino anche l’attività ambulatoriale tramite i nuovi centri Cau, oltre che visite domiciliari tramite le Unità di continuità assistenziale dislocate nel territorio. Nella provincia di Forlì il percorso di riordino è già cominciato con l’attivazione di una nuova Centrale di continuità assistenziale, associata a quella del 118. Il primo risultato di questo nuovo modello organizzativo è stato il sostanziale azzeramento delle segnalazioni dei cittadini all’Urp per problemi di accesso al servizio di continuità assistenziale».

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