Forlì, l’assessora Cintorino: “Il commercio soffre meno rispetto ad altre realtà del territorio”

L’assessora Andrea Cintorino in una nota replica all’intervento di Confcommercio Forlì sulle chiusure dei negozi: “L’indagine di Confcommercio sul crollo delle attività al dettaglio nei centri storici di tutta Italia ci pone di fronte a una riflessione importante. Se da una parte è evidente il nesso tra la crescita esponenziale dell’e-commerce e il crollo delle vetrine nei quartieri delle città, dalle periferie al centro, dall’altra non si può non riflettere sulla geografia di questa crisi e sul trend che i dati ci restituiscono a livello locale”.
“Delle 254 botteghe che in 12 anni hanno chiuso a Forlì, 70 hanno abbassato la saracinesca tra il 2019 e 2023 e 184 - più del doppio - tra il 2012 e il 2019. In centro storico, su 141 attività scomparse, 105 hanno chiuso tra il 2012 e il 2019, 36 tra il 2019 e il 2023. C’è, dunque, un problema di fuga delle attività al dettaglio anche nella nostra città ma con un evidente contrazione nei numeri nell’ultimo quinquennio. Le chiusure, in anni caratterizzati dall’emergenza covid e dalla crisi energetica, sono state numerose ma contenute, molte meno rispetto al periodo tra il 2012 e il 2018. Registrano invece un segno più i dati relativi alle attività di alloggio e ristorazione. In centro, in particolare, nel 2012 si contavano 303 alberghi, bar e ristoranti. Oggi sono 341, con aree, strade e vicoli vocati alla ristorazione e allo street food. Penso a piazzetta Cavour o al perimetro attorno ai Musei San Domenico. È certamente vero che il nostro centro sta soffrendo, ma in misura ridotta rispetto ad altri periodi e realtà del territorio. Non si tratta certo di una giustificazione, quanto piuttosto di uno stimolo a continuare a investire e lavorare per accrescere l’appetibilità di queste aree”.