Nausea, vomito e diarrea sono sintomi comuni dietro ai quali si possono nascondere le malattie trasmesse da alimenti, condizioni causate dall’ingestione di alimenti contaminati da tossine, microrganismi o altre sostanze nocive, spesso dovute a scarsa igiene o errata conservazione. In provincia sono oltre 600 i casi segnalati, dal 2024 ad oggi, all’Ausl per sospetta intossicazione alimentare facendo scattare le verifiche del caso da parte dell’ Unità operativa Igiene degli alimenti e della nutrizione (Uoian ) diretta da Roberto Bandini.
Dottor Bandini, quanti sono i casi di intossicazione alimentare che avete riscontrato nel 2024 e nel 2025?
«I casi di sospetta malattia trasmessa da alimenti a Forlì sono stati 335 nel 2024 e 144 nel 2025. Invece a Cesena i casi sono stati 94 nel 2024 e 66 nel 2025. Nella Provincia, dunque, i casi sono stati complessivamente 639».
Sono numeri in linea con quelli del passato?
«Confrontando i valori del 2024 e quelli dei primi 9 mesi del 2025, possiamo affermare che i casi sono in diminuzione».
Quali sono le intossicazioni alimentari più frequenti?
«Le intossicazioni più frequenti sono le campylobatteriosi, le salmonellosi, l’infezione da Norovirus».
Quali sono i sintomi delle intossicazioni e quando rivolgersi al medico?
«I sintomi sono dolore addominale, diarrea, vomito e febbre. Nel caso in cui l’intossicazione sia dovuta al botulino, i sintomi sono neurologici, come diplopia, disfagia, difficoltà respiratoria, che insorgono rapidamente, mentre nel caso di intossicazione da Listeria i sintomi sono quelli di una menigoencefalite, quindi cefalea, difficoltà motorie, difficoltà visive».
Quali sono gli errori più comuni?
«Curare poco l’igiene delle mani, conservare i cibi in frigorifero in modo promiscuo non evitando il contatto fra alimenti animali e quelli vegetali, non coprire bene gli avanzi, cuocere insufficientemente, non pulire adeguatamente le superfici di lavoro e i frigoriferi, lasciare residui di cibo che attirano insetti e infestanti in genere. Bisogna poi essere sicuri della provenienza dei funghi freschi così come della provenienza di vongole, cozze e frutti di mare in genere».
Come difendersi?
Per prevenire le malattie trasmesse da alimenti è necessario usare materie prime sicure, cioè comprate in punti vendita autorizzati. Acquistare alimenti da venditori occasionali, che si presentano direttamente a casa promettendo chissà quali sconti, può essere pericoloso. Consumare poi cibi ben cotti: soprattutto cibi di origine animale, poco cotti o crudi, sono a rischio. Non consumare uova crude e ricordare che le preparazioni a base di uova crude sono a rischio».
