Forlì, intervista all’assessora Paola Casara

Forlì
  • 11 luglio 2024

Rendere Forlì sempre più attrattiva, a misura di lavoratore con servizi che permettano di aumentare la qualità della vita e capace così di trattenere sul territorio gli universitari che si formano in città. È questa una delle prospettive su cui promette di lavorare Paola Casara, che vede le proprie deleghe, ovvero istruzione, sviluppo economico, politiche giovanili, Università e Progetto aerospazio, non come ambiti distinti ma strettamente legati l’uno all’altro.

Assessore, qual è, per lei, la sfida più ambiziosa di questo mandato?

«La sfida più importante è supportare la crescita economica della città attraverso le imprese che generano lavoro, e allo stesso tempo migliorare la qualità di vita dei lavoratori. Abbiamo già iniziato negli ultimi mesi un percorso interlocutorio con le aziende e vorrei continuare su questa strada coinvolgendo sempre sindacati e terzo settore, per migliorare tutti quei servizi che servono per lavorare e vivere meglio nella nostra città. Penso, ad esempio, agli aiuti dedicati alle famiglie, quindi alla genitorialità, ma anche i trasporti, il benessere ambientale, le offerte culturali e le politiche per la casa. Anche le imprese sono disponibili a questi ragionamenti di welfare aziendale che vanno così a migliorare il benessere interno lordo, il cosiddetto “Bil”. Forlì ha tutte le caratteristiche per essere una città anche a misura di lavoratore. Sarebbe bello cominciare anche a poter misurare il Bil attraverso, ad esempio, la collaborazione con l’ Università. Una città cresce se le persone stanno bene e se riusciamo a creare questo circolo di benessere, anche chi viene in città per studiare potrà decidere di fermarsi qui».

Una delle sue deleghe riguarda l’aerospazio: quali sono gli obiettivi dei prossimi 5 anni e in concreto cosa potrà cambiare per Forlì?

«Sicuramente l’aerospazio è una sfida ambiziosa e siamo già stati indicati come Hub regionale. Siamo ad uno stadio avanzato e bisognerà adesso lavorare per definire al meglio gli ambiti d’intervento. Si tratta di un settore molto ampio e in grande fermento dove ci sono tante possibilità di sviluppo. Bisogna sicuramente tenere insieme la parte della ricerca e l’università, sfruttare tutto il patrimonio di infrastrutture che abbiamo qui a Forlì, attirare imprese ad alta specializzazione ma anche coinvolgere quelle medio e piccole già presenti che possono lavorare in questa filiera. Il progetto Mae, con il mese dedicato all’aerospazio che si è tenuto quest’anno è stata una sperimentazione per vedere cosa significa mettere insieme università, ricerca, imprese del territorio e ha avuto un grande successo».

Per quanto riguarda l’Università: come pensate di poter dare risposte, già nel medio periodo, alla carenza di posti letto?

«Abbiamo già individuato alcuni luoghi, anche grazie all’importante iniziativa della Fondazione e di Serinar. Quindi si stanno attenzionando alcuni spazi importanti come residenzialità universitaria. Bisognerà però anche attivare progetti sostenibili con i privati per risolvere velocemente questa richiesta molto alta da parte degli universitari».

Medicina è tra i fiori all’occhiello dal punto di vista dell’offerta cittadina universitaria. Quali servizi e strutture mancano in città e quale ruolo avrà il Comune in questo senso?

«In questi anni, all’interno della città, sono già stati trovati degli spazi dove poter dare un’offerta migliorativa anche agli studenti di medicina: penso all’aula di Campostrino ma anche il Santarelli che diventerà un po’ il luogo degli studenti universitari di Forlì ma anche il progetto della Ripa e l’ex Hotel della città. Per quanto riguarda una “casa” di Medicina, auspichiamo che venga presto trovato uno spazio connesso con l’ ospedale di Forlì.

L’ultima tornata elettorale ha visto un forte astensionismo: come crede si possa convincere i cittadini a tornare alle urne?

«Quello dell’astensionismo è un tema di grande preoccupazione. Sono convinta che chi fa politica si debba impegnare affinché i propri comportamenti siano da esempio. Devo dire che durante la campagna elettorale con La Civica, abbiamo avuto grandi soddisfazioni da questo punto di vista: molte persone si sono avvicinate e noi vogliamo tenere vivo questo entusiasmo perché è facile spegnerlo e dare delusioni».

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