Forlì, intervista al sindaco Zattini: dalla capitale della cultura ai tifosi, dall'economia ai cantieri

Forlì

La sfida della capitale della cultura, la soddisfazione per il successo della Facoltà di Medicina, fiducia nell’aeroporto e nell’economia locale, nessuna preoccupazione per i cantieri Pnrr nonostante qualche sacrificio richiesto ai cittadini. Sono alcuni dei temi toccati dal sindaco Gian Luca Zattini nell’intervista di mezza estate.

E’ passato il primo anno del suo secondo mandato: continuità o ha dovuto cambiare qualcosa?

«Abbiamo mantenuto la rotta, ovviamente abbiamo preso atto del risultato elettorale che ha cambiato alcuni equilibri, però direi che gli obiettivi rimangono gli stessi. Abbiamo avuto la novità più importante della candidatura a capitale della cultura».

A che punto è il percorso della candidatura?

«Sta procedendo bene, siamo nella fase di definizione degli obiettivi. Durante agosto si definirà il dossier, cioè il documento di candidatura che poi verrà presentato nelle sedi opportune (anche in un momento pubblico prima di mandarlo al Ministero, ndr). Al di là di un lavoro eccezionale del presidente del comitato scientifico Gianfranco Brunelli, resta il fatto che i territori si siano interfacciati: noi e Cesena abbiamo affrontato una sfida così importante in maniera congiunta, la capacità del territorio di entrare in questo ragionamento è una conquista molto importante».

Proprio il presidente del comitato Brunelli ha detto che dovrà essere un progetto che servirà alla città anche in caso di mancata assegnazione del riconoscimento di capitale. Concorda?

«Certo, il documento presentato da Brunelli è un vero e proprio “sentiero della bellezza”. In ogni caso noi corriamo per vincere, ma quello che riteniamo non negoziabile è che questo sforzo abbia un lascito permanente sulla città»

Diverse classifiche nazionali mettono Forlì in crescita sotto vari aspetti, dal benessere alla sicurezza. Come sindaco che giudizio dà?

«Quest’anno, come nel 2024, abbiamo trovato in tante graduatorie dei riscontri veramente positivi. Quello che mi fa molto piacere, ad esempio, è nella sostenibilità ambientale: da Legambiente abbiamo avuto un riscontro importante, spingiamo molto su transizione ecologica e ambientale».

Dal punto di vista economico nelle ultime settimane il Comune ha partecipato al tavolo per la questione “Sofalegname”. Sono situazioni che la preoccupano?

«In generale i dati di accesso alla cassa integrazione ci mettono in un livello di attenzione, ma non di preoccupazione. Non abbiamo grandi situazioni di crisi aziendali che sono quelle che poi attivano un malessere nella sfera economica della città. Quella di “Sofalegname” è una situazione molto circoscritta dove più che una crisi economica vera e propria credo sia una crisi di rapporti tra sindacato e realtà aziendale».

Manca meno di un anno alla scadenza del Pnrr. Quale è la situazione a Forlì?

«Noi non abbiamo situazioni che rappresentino ostacoli insormontabili. Siamo preoccupati perchè sono tutti cantieri importanti, però anche nelle settimane scorse abbiamo fatto il punto e non sono state segnalate preoccupazioni. I cantieri che potevano avere problemi hanno avuto una fonte di finanziamento che non è Pnrr, quindi ci danno tempistiche diverse»

Ascom Confcommercio si è detta preoccupata per i tempi del cantiere di via Bertini.

«Quello è un cantiere delicato perchè è la prova di quello che legherà tante città: adeguare sistemi fognari e di prevenzione per la regimentazione delle acque vuol dire avere grandi cantieri che spesso bloccheranno vie di comunicazioni per tempi anche lunghi. Dobbiamo essere consapevoli che disagi ci saranno sempre. Questo è un lavoro che stiamo facendo con i nostri partner Hera e Unica reti. Sarà una sfida per decenni».

Qualche critica l’ha avuto il lavoro in corso della Repubblica?

«Al di là degli stop legati al clima, non abbiamo ravvisati ritardi non preventivati. Ovviamente è una strada importante, che non è mai stata chiusa a meno di alcuni giorni per l’asfaltatura. Certo le attività commerciali un danno lo hanno avuto, non è negabile».

A che punto sono gli interventi per l’alluvione del 2023?

«Ci sono ancora tanti interventi programmati, a partire dal parco urbano. Per quanto riguarda il pubblico fin da subito c’è stata una risposta adeguata, quello che ha creato malumore è stata la risposta ai danni privati. Continuiamo ad avere interi quartieri e zone della città dove appena ci sono nuvole la gente va in panico. Dobbiamo poter dire tra qualche mese o anno che la città è sicura».

Tema Università. Il Comune ha da subito spinto per la Facoltà di Medicina. Un bilancio?

«I risultati di quest’anno sono straordinari con 500 richieste di venire alla Facoltà di Forlì. La Facoltà ha attivato un movimento legato a quelli che sono i grandi professionisti della nostra sanità, lo dissi dall’inizio: una città che ha una Facoltà di medicina avrà sempre una sanità che sarà un’eccellenza perchè accanto all’assistenza ci sono ricerca e innovazione. E poi la Casa della comunità va avanti, abbiamo attivato il Centro assistenza urgenza e il Pronto soccorso ha avuto un investimento che lo adegua all’attività».

L’aumento degli studenti ha ripercussioni sulla disponibilità di posti letto in città.

«Abbiamo alcune criticità: la più importante per le famiglie è di trovare alloggi a prezzi compatibili con i livelli di reddito. A Forlì abbiamo già realizzato diversi studentati, c’è quello della Fondazione, ci sono tanti privati che investono. Ma abbiamo problemi anche per la residenza tra i lavoratori stagionali, che devono avere accesso a foresterie e alloggi dignitosi. Nel Pug dovremo trovare il meccanismo che permetta alle aziende più strutturate di poter accedere a foresterie che diano una residenza dignitosa».

I rapporti con la Fondazione Cassa dei risparmi che ha appena rinnovato i vertici?

«Tante iniziative sono firmate da Comune e Fondazione insieme. A partire dall’ultima sfida che è Mercury. Poi Medicina, Ingegneria nautica, la capitale della cultura. Il rapporto virtuoso tra Comune e Fondazione è uno dei grandi meccanismi di sviluppo della città.

Tante voci si rincorrono sull’aeroporto “Ridolfi”. Come vede il suo futuro?

«C’è tanta carne al fuoco, c’è la volontà della società FA, che lo gestisce, di rimanere e continuare la battaglia, c’è la volontà trasversale del mondo politico di sostenere questo sforzo. Credo ci siano margini per crescere. Contiamo molto anche sul rapporto tra uno dei porti più importanti del Mediterraneo, come Ravenna, e un aeroporto».

Negli ultimi giorni è nato il caso dei tifosi del basket. Il suo pensiero?

«E’ una cosa che va letta in maniera diversa. Sono preoccupato dal fatto che realtà bellissime fatte di persone appassionate, che investono, che si giocano fatica e soldi vengano poi umiliate da queste situazioni. Non dobbiamo essere prigionieri di qualche decina di delinquenti che infangano lo sport in tutte le maniere. Credo Forlì abbia dimostrato da sempre di essere una città molto corretta e molto ospitale sotto molti punti di vista».

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