Forlì. In partenza la spedizione di Babbo Natale per i piccoli malati

Forlì

E’ tutto pronto per l’ennesima spedizione del Babbo Natale dei bimbi ammalati. Anche quest’anno, a ridosso della data in cui la tradizione cristiana colloca la nascita di Gesù, l’idraulico solidale Davide Marchetti toccherà decine di luoghi in tutt’Italia intrisi della sofferenza peggiore, quella dei bambini. E’ un impegno che il volontario gestisce con convinzione, sostenuto dagli amici del Gruppo di preghiera Padre Pio di Santa Maria del Fiore, da lui fondato nel 1995. Nella casella di posta tradizionale, senza dimenticare la “mail” e neppure i “social” aggiuntisi nel tempo, stanno arrivando messaggi da ogni dove: «Va bene la tecnologia - dichiara - ma i doni richiesti preferisco portarli di persona, per non perdere il barlume di gioia che spero di cogliere negli occhi di quei piccoli».

E’ un gesto che Marchetti continua a mantenere anno dopo anno, perché spesso si tratta dell’ultimo desiderio di creature già alla fine dell’ancor breve esistenza. «Alcuni li rivedi l’anno dopo, in piena lotta per sopravvivere (sono cure lunghe e impegnative), altri non li trovi più, magari perché ce l’hanno fatta e sono ritornati a casa. Ma sono tanti anche quelli volati in cielo e ora sono angeli al cospetto del Signore».

La prima tappa del suo peregrinare sarà San Giovanni Rotondo, in Puglia. Davide è, infatti, atteso nei reparti pediatrici della Casa sollievo della sofferenza, uno dei più grandi ospedali del Meridione d’Italia, fondato nel 1954 dallo stesso San Pio da Pietrelcina. L’apice emotivo del suo viaggio sarà in oncologia: il volontario proverà a rincuorare alcuni minori in condizioni talmente critiche, da non poter lasciare l’ospedale nemmeno a Natale. “Ciao Babbo - scrive una ragazzina 14enne dalla Puglia - visto che sono in ospedale da novembre a causa di una leucemia acuta, ho deciso di scriverti una lettera. Il regalo più bello che potrei ricevere è tornare a casa, ma questo me lo può donare solo Gesù. A te chiedo un Ipod con cuffie per ascoltare tanta musica”.

“Caro Babbo Natale - scrive un altro adolescente da Padova - il mio intervento è andato bene e ora sono a casa. Però ti prego di portare un dono al mio amico vicino di letto in ospedale, che non sta bene e spero guarisca presto come me”.

Marchetti quest’anno dilaterà il suo impegno, andando a toccare anche alcune case di riposo colme di anziani, desiderosi di un semplice augurio. Nei prossimi giorni raggiungerà altri ospedali, centri parrocchiali e numerose abitazioni private, a Firenze, Padova e Bologna sino a Ferrara, per alleviare, anche solo per un istante, la sofferenza di tanti piccoli e dei rispettivi genitori. La notte di Natale sarà “profeta in patria” a Forlì. La sua “mission” è ben precisa: dare la certezza, in questo periodo così contrastato e senza pace, che c’è ancora qualcuno, in carne e ossa, pronto ad ascoltare il tuo cuore senza chiedere nulla in cambio: solo un “grazie” da labbra socchiuse, finalmente sorridenti.

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