Forlì, il racconto di chi ha perso tutto

Forlì

«Buonasera, scusate l’ora, voglio avvisare che riapriamo sabato e da domani vi prego di cominciare a scrivermi per gli appuntamenti. Avevo l’agenda a casa quando è arrivata l’acqua…».

Riparte dal lavoro la vita di Roberta Gardini, titolare de L’Immagine, negozio per parrucchiera posto in via Tevere 101/A alla Cava. La donna, assieme al marito Roberto e alla figlia Martina, è fra i tanti forlivesi che hanno dovuto lasciare la propria casa in preda alla furia del Montone, straripato nella tragica notte del 17 maggio. «Quando ce ne siamo andati - ricorda - alle 20.45 di martedì, l’acqua era alta un ginocchio e aveva già colmato l’interrato con tavernetta e garage. Nel pomeriggio ero stata al Palaromiti ad aiutare i volontari a riempire sacchi di sabbia. Abbiamo lasciato precauzionalmente la nostra abitazione di via Plinio il Vecchio, senza minimamente immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco».

Al culmine della piena, l’acqua ha superato i 7 metri d’altezza: «E’ arrivata al soffitto del nostro appartamento. Ne sa qualcosa mio fratello Paolo, residente nella casa a fianco, che si era attardato qualche minuto per salvare più cose possibili ed è dovuto fuggire dal terrazzo dei vicini, grazie all’aiuto dei Vigili del Fuoco». Il video del 18 maggio girato dalla donna, mostra il marito Roberto mentre torna in canotto dalla loro casa inondata: «Questi angeli - commenta - ci hanno aiutato e Robi è entrato per recuperare quanti più vestiti possibili perché eravamo senza niente. Finito questo piccolo salvataggio, io e Barbara (la figlia maggiore, ndr) siamo corse in lavanderia per togliere fango e lavare gli indumenti».

Adesso l’intera famiglia è ospite di Barbara, nei pressi di San Varano. Nei giorni seguenti l’alluvione, la bottega da parrucchiera risparmiata dal fango, è servita come asciugheria degli abiti lavati. «Abbiamo perso la casa, le nostre cose e i ricordi di una vita, ma almeno ho salvato il negozio, da cui posso ripartire. Abbiamo amici e conoscenti che non hanno più neanche il lavoro. Siamo in pena per loro». Domenica 21 maggio, l’attività “L’Immagine” era ancora una lavanderia con tanti volontari impegnati a dare una mano ai coniugi sfollati. «Scusateci se non sono ancora operativa – scrive - ma dobbiamo finire di asciugare i nostri abiti. Un grande saluto e un abbraccio a tutti voi». Oltre ad aver mantenuto i rispettivi ambiti di lavoro, Roberta e Roberto guardano avanti in vista di un grande evento: il matrimonio della figlia Barbara, previsto per il 10 giugno. «Sarà un giorno di festa per la nostra famiglia, da cui ripartire tutti insieme». La bottega da parrucchiera L’Immagine è ritornata operativa giovedì scorso. L’esempio e l’energia di Roberta si sono rivelati contagiosi, al punto da spingere a ripartire altre attività della Cava. «Mi auguro stiate tutti bene – conclude - noi siamo salvi, un grazie di cuore a chi ho visto e mi ha offerto aiuto. Abbiate cura di voi. Forza Romagna»

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