Forlì, il presidente Confedilizia: “Misure per rilanciare locazioni e compravendite”

Un mercato delle compravendite e soprattutto delle locazioni che non accenna a rialzarsi e la mancata volontà di misure drastiche per rilanciarlo. E’ la posizione del presidente di Confedilizia Forlì-Cesena, Stefano Senzani, riguardo al settore immobiliare, attanagliato da problemi che spesso vedono proprietari e inquilini sulla stessa lunghezza d’onda.
La situazione
«Il mercato delle compravendite sta ancora risentendo di quella stagnazione tipica di questo periodo e che non ha accennato a diminuire. Per quanto si stia costruendo comunque. Molto più tragico è il mercato delle locazioni – dice Senzani –. Qui siamo fermi, si trovano pochi alloggi. Ci sarà una ripresa probabilmente dovuta all’Università, però riferite a studenti. La crisi economica con la chiusura di molti negozi completa il quadro poco florido anche per quanto riguarda le locazioni ad uso commerciale».
I problemi
Sul fronte delle mosse da mettere in campo per contrastare questa situazione il presidente di Confedilizia non ha dubbi: «Il peso fiscale è enorme e non ci sono interventi per alleggerirlo. L’Amministrazione di Forlì, ma penso di poter parlare anche per Cesena, non è disponibile ad un abbattimento dell’Imu, che sarebbe la cosa più rilevante. A Forlì il Comune ha aderito al “patto per la casa”, iniziativa a carattere regionale, su cui c’è stata grande risonanza, in particolare dell’assessore del welfare, che promette un abbattimento del 50 per cento in particolare dell’Imu, ma nella delibera non è chiaro per chi e per quanto funzionerà. Abbiamo chiesto un chiarimento ma non c’è stato. Inoltre la stessa Amministrazione aveva individuato per il “Patto per la casa”, come agenzia intermediaria tra domanda e offerta, Fondazione Abitare. Due mesi dopo la stessa Fondazione ha a sua volta lanciato un’iniziativa sostanzialmente affidata al privato, che vorrebbe affiancare al “Patto per la casa” e dove si fa promotrice di agevolare le locazioni, ma anche qui non c’è chiarezza. I fondi a disposizione per piccole ristrutturazioni sono esigui. La mia critica è a fronte di un insufficiente attività del welfare comunale che mal si sposa con il fatto che chi paga le tasse, in particolare l’Imu, vorrebbe che la pubblica amministrazione si attivasse nella dovuta maniera, senza demandare ai privati».
Il ceto medio
Come ha sottolineato anche la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Meeting di Rimini, attenzione meriterebbe il ceto medio. «Agevolare le locazioni, specialmente rivolte al ceto medio che è il più colpito – conferma Senzani –. A livello nazionale chiediamo l’estensione della cedolare secca anche per le locazioni non abitative, che sarebbe importante per il rilancio del mercato. Maggiore attenzione agli alloggi pubblici è doverosa: ci risulta ce ne sono di sfitti e da restaurare. Tutto questo decongestionerebbe la necessità di alloggi».
L’efficientamento
Altro tema caldo, la “spinta” dell’Europa verso l’efficientamento energetico. «Per noi rimane un fronte aperto – spiega Senzani –: significherebbe un aumento dei costi per i proprietari enorme e anche se il proprietario avesse le risorse per fare i lavori inevitabilmente questo si ripercuoterebbe sugli affitti».
Il centro
Oltre all’abbattimento dell’Imu si guarda anche al possibile rilancio del centro storico. «Andrebbe riqualificato in modo significativo: andare incontro a proprietari che hanno esercizi commerciali anche piccoli che sono chiusi. Poi impegno per maggiore sicurezza per migliorare l’appetibilità alle coppie che vogliono. Una politica seria di riqualificazione dell’edilizia pubblica aiuterebbe anche il lascito degli immobile quando ci sono provvedimenti di rilascio: Forlì è attrezzata anche a livello di forze di polizia per attuare ciò che la legge oggi prevede? Infine i tempi degli sfratti: per quanto la fase giudiziale dello sfratto possa concludersi in tempi ragionevoli, poi però i tempi si sono allungati, rispetto all’era pre Covid. Famiglie sotto sfratto non hanno un adeguato supporto a livello del welfare magari per reperire un alloggio diverso. Così come non sono sufficienti le risorse per aiutare economicamente gli inquilini che si trovano in difficoltà economiche»