Forlì, il piano dei lavori sui fiumi per la sicurezza

Forlì
  • 31 agosto 2024

Si lavora per mettere in sicurezza fiumi e territorio. Interventi di manutenzione straordinaria e di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua principali e minori del Forlivese. E’ la risposta alla domanda che molti dei residenti delle zone più colpite dall’alluvione si fanno in questa estate: “cosa si sta facendo per argini e alvei dopo l’alluvione”. A chiarire il piano lavori è Fausto Pardolesi, funzionario della sede di Forlì dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile. «Stiamo lavorando a monte del ponte di Schiavonia – spiega Pardolesi – per la manutenzione della vegetazione dove c’è il tratto coi muri di sponda degli argini, mentre sul Rabbi abbiamo all’altezza di San Martino in Strada alcuni interventi dove ci sono erosioni di sponda, vegetazione ancora ribaltata in alveo. E poi stiamo partendo con le briglie selettive che dovevamo realizzare nel momento in cui è arrivata l’alluvione e quindi abbiamo posticipato di oltre un anno l’avvio di questo cantiere, dove realizziamo sia al Ronco che a valle della confluenza Montone-Rabbi queste briglie, già realizzate a Savio prima dell’alluvione. Questi sono i lavori che sono in corso in questi giorni a Forlì».

Naturalmente l’Agenzia sta intervenendo anche nelle vallate del Forlivese. «A San Benedetto in Alpe stiamo ultimando la sistemazione della frana sulla strada provinciale tra San Benedetto e Tredozio, dove si è formato il lago battezzato Iris perchè vicino alla casa di Iris Versari, e dove stiamo facendo una serie di briglie. Altri interventi sono a Castrocaro in via Rio Cozzi nell’abitato del paese. E ancora stiamo lavorando alla briglia del ponte dei Veneziani a Meldola sul Ronco, ristrutturandola. Insomma le manutenzioni ordinaria che avevamo previsto e appaltato stanno andando avanti dopo lo stop per le somme urgenze, con finanziamenti 2023-2024 e stiamo appaltando 2024, 2025 e 2026 che sono altre manutenzioni. In attesa di ripartire con gli interventi più strutturati dell’Ordinanza 8 di cui stiamo completando la progettazione».

A oltre 15 mesi dall’alluvione è possibile fare un primo bilancio della situazione dei fiumi del Forlivese. «E’ buona come lo era prima per le portate che le dimensioni degli alvei riescono a smaltire. E’ chiaro che l’evento del 2023 è stato notevolmente superiore e quei volumi lì dentro non ci passavano».

Nel futuro sono previsti cantieri importanti. «Lavoreremo sul completamento del sistema delle casse di espansione del Ronco che era un progetto già avviato. Poi sul Bevano, lavoro strutturale dal punto di vista della laminazione. E poi il completamento del nodo di San Lorenzo in Noceto, monte valle della briglia, e di Ladino, monte e valle della briglia, cioè le due briglie storiche danneggiate dall’alluvione. E poi abbiamo interventi importanti di ampliamento dell’alveo nel tratto a valle di Schiavonia, con acquisto dei terreni interni all’alveo che sono ancora privati e abbassamento delle golene, per liberare sezione utile al passaggio della piena. E poi lungo tutto le aste fluviali interventi straordinari di manutenzione sistemazione, quindi difesa di sponda dall’erosione dove ci sono infrastrutture e fabbricati e abitati che ancora non siamo riusciti a completare con le somme urgenze, con questi interventi lo faremo. Si tratta di investimenti per 10 milioni. Ovviamente per il completamento ci vogliono tempi adeguati perchè sono ampi e articolati su tutto il territorio».

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