Forlì. Il corso di Ingegneria nautica al via nel prossimo anno accademico

Manca ancora il via libera dal Ministero ma il corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica ha fatto un altro passo verso l’attivazione a partire dal prossimo anno accademico. Il Comitato regionale di coordinamento delle università ha infatti espresso all’unanimità il parere favorevole alla sua attivazione assieme a quella di altri 11 nuovi corsi di laurea a partire dall’anno accademico 2024-2025. Si tratta del secondo passaggio che ha fatto seguito al via libera da parte dagli organi accademici di ogni Ateneo. Ora, dunque, rimane solo da attendere il parere del Consiglio universitario nazionale e dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, prima che la proposta arrivi al ministero dell’Università e della Ricerca per l’approvazione definitiva. Il Corso di laurea magistrale in ingegneria nautica, che non sarà a numero chiuso ma per il quale ci si aspetta una quarantina di studenti, mira a formare un laureato di secondo livello in grado di operare nella progettazione e produzione delle imbarcazioni da diporto, e delle relative componenti, in tutte le fasi di sviluppo del prodotto, a partire dal momento di ideazione, progettazione e ingegnerizzazione fino alla produzione su larga scala e alla distribuzione e diffusione nel mercato. Un percorso di studi che promette di sollevare molto interesse tra la popolazione studentesca anche per le ottime prospettive lavorative. Non a caso, la laurea magistrale è stata fortemente voluta da importanti imprenditori del settore che, proprio a Forlì, hanno le sedi delle loro aziende oltre che da Comune, Fondazione Cassa dei risparmi e dalla Regione. Quello che, se tutto andrà come deve, verrà attivato a Forlì sarà il quarto corso di ingegneria nautica in Italia.
«L’offerta di studio degli Atenei della nostra regione si aggiorna per essere sempre al passo con le nuove richieste del mondo del lavoro e della ricerca- commenta l’assessora all’Uni versità, Paola Salomoni-. Senza dimenticare la nostra tradizione secolare, facciamo crescere le opportunità di studiare in lingua inglese, così come ampliamo la possibilità che i giovani si specializzino in professioni oggi molto richieste, quali quelle infermieristiche o ingegneristiche. Da un lato c’è la nostra storia e cultura con la scienza dell’alimentazione, dall’altro il nostro futuro con la sostenibilità ambientale o le tecnologie».