Forlì, il caso del condominio di via Marsala, le repliche di Comune, Alea e Acer: “In troppo smaltiscono i rifiuti in modo sbagliato”

Forlì

Spazzatura abbandonata nelle case popolari in centro storico: Comune, Acer e Alea Ambiente intervengono sulla situazione delicata del complesso condominiale di via Marsala 7, accessibile da via Tre Mori dove sono collocati i bidoni ad uso esclusivo delle 40 famiglie delle palazzine che hanno denunciato come spesso quello spazio venga considerato una discarica da persone esterne al condominio.

La precisazione

Dopo anni in cui si sono presentate diverse criticità nell’area che affaccia su via Tre Mori (delimitata tra l’altro da un cancello automatico non funzionante da diverso tempo e quindi sempre aperto) e portate alla luce anche dagli stessi residenti, il Municipio chiarisce: «Quella corte interna non è di proprietà del Comune, bensì di Acer che gestisce l’intero complesso immobiliare.

Di conseguenza, l’accesso del camioncino di Alea per lo svuotamento dei bidoni in un’area privata non pubblica rappresenta un servizio in più, un atto non dovuto, effettuato per migliorare la raccolta».

Un problema, quello dei rifiuti abbandonati, che ha raggiunto il culmine negli ultimi mesi ma che, secondo i residenti, si protrae da tanto e che più volte sarebbe stato segnalato.

La voce di Acer

«La questione è stata oggetto di attenzione e di numerosi interventi di pulizia e risanamento nel corso degli ultimi anni, effettuati da Acer in accordo con Alea - spiega l’Azienda Casa Emilia Romagna -. Queste pulizie straordinarie hanno interessato non solo l’area esterna, ma anche l’interno del palazzo, incluse scale e cantine. Circa un anno fa, il degrado era tale che il Comune ci ha dovuto commissionare un intervento straordinario di risanamento, con spese a carico dell’Ente. Si evidenzia inoltre che alcuni residenti sono stati sanzionati dalla Polizia locale per errato conferimento dei rifiuti».

Fatto sta che al condominio sono state recapitate due maxi-bollette da 6mila euro ciascuna, che i residenti hanno deciso di non pagare dopo una situazione che è arrivata allo stremo.

Alea: raccolta non corretta

Dura la replica di Alea: «Su circa 40 famiglie, solo un paio di nuclei utilizza correttamente il servizio di svuotamento della frazione del secco. La maggior parte degli altri residenti, da cinque anni, non ha mai esposto i propri bidoni dell’indifferenziata. Il problema, appunto, è che diversi inquilini non usano correttamente i contenitori condominiali, smaltendo i rifiuti in modo misto. Il risultato è che, in queste condizioni, vengono necessariamente svuotati come secco indifferenziato. Nel 2025, per ben 27 volte i contenitori sono stati svuotati come secco a causa dell’errato conferimento e Alea ha già effettuato almeno 6-7 servizi extra di pulizia straordinaria per sanare l’area. Mentre le segnalazioni dei residenti o dell’amministratore sono rare, sono quotidiane quelle dei nostri operatori che, andati sul posto per dialogare e spiegare come gestire la raccolta, in alcune occasioni sono stati bersaglio di minacce».

Amministrazione dura

Sulla vicenda interviene anche l’assessore Giuseppe Petetta: «Non si può attribuire a terzi la totale responsabilità di quanto è accaduto e non si può non tenere conto delle attività di pulizia, igienizzazione, risanamento e smaltimento di rifiuti indifferenziati che Alea e Acer hanno effettuato in questi anni, con costi straordinari a carico dell’intera collettività. Come Amministrazione siamo aperti al dialogo con i comitati di quartiere e i residenti, ma in questo caso le lamentele non sono mai pervenute».

Resta il fatto che il sistema di raccolta porta a porta in via Marsala sembra fare acqua da tutte le parti per più di un motivo e c’è un’area degradata lasciata in condizioni al limite dell’igiene.

Forse l’utilizzo di telecamere o fototrappole potrebbe aiutare a capire cosa succede realmente.

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