Forlì. I “Magi d’oriente” protagonisti del presepe meccanico di Vecchiazzano

Forlì

Nel 2024 ha registrato più di 20.000 visite, balzando ai vertici della speciale classifica dei presepi più ammirati in regione. Ma anche quest’anno ha tutti i numeri per continuare a stupire. Si è accesa la notte di Natale la nuova natività biblico-meccanica proposta da Franco Casadei, Flavio Foschini e Piero Galassi, all’interno della chiesa parrocchiale di Vecchiazzano. Dopo la rappresentazione dello scorso anno dedicata al Giubileo della Speranza, arriva un tema intrigante mai affrontato sinora: “I Magi d’Oriente”. Chiaro il riferimento ai leggendari “sapienti” narrati da San Matteo, che nel suo vangelo li descrive come studiosi di stelle. Sostanzialmente, i Magi sono stati i primi “stranieri” a riconoscere ed adorare Gesù, aprendo la via a tutti i popoli. Un programma computerizzato regola una vera e propria scena teatrale in 4 quadri, sincronizzando circa 40 statue, animate da oltre 100 motori elettrici, 11 pistoni pneumatici ad aria, due centraline luci, video e sonoro ad aria compressa, montacarichi e pannelli girevoli, con illustrazioni di Franco Vignazia e voce narrante dell’attrice Paola Contini, su testi di don Alessandro Ravaglioli e don Massimo Masini.

«Il nuovo presepe - dichiara il popolare Francone, che nella vita insegna musica alle medie di Castrocaro, dirige la Banda di Carpinello ed è anche co-artefice della vacanza di condivisione di Sappada proposta dalla parrocchia forlivese di San Paolo - prende spunto dalla lunetta con ‘L’adorazione dei Magi e il sogno’ di San Mercuriale». Realizzata nel 1230 circa sopra il portale d’ingresso della basilica dedicata al proto vescovo, è un vero e proprio capolavoro d’arte romanica, attribuito a Benedetto Antelami, il cosiddetto Maestro dei Mesi di Ferrara. La lunetta forlivese, che si osserva da destra a sinistra, si sviluppa in due momenti. Nel primo, alle tre figure dormienti appare l’angelo, che consiglia loro di non ritornare da Erode e rientrare in patria per una via diversa. Nel secondo, i tre Magi sono al cospetto del Bambin Gesù che siede sulle gambe della Madonna. Uno dei re, già in ginocchio, sembra porgere uno dei doni, tradizionalmente oro, incenso e mirra. Gli altri due Magi si accingono all’incontro col Redentore, togliendosi la corona dal capo. Per realizzare questo presepe capolavoro, l’ennesimo per maestria e passione, l’equipe di Franco Casadei ha lavorato ininterrottamente per 8 mesi, 4/5 ore ogni giorno. «Ecco il miracolo del Natale - appare a circa un terzo della rappresentazione - il nostro Dio ha il volto di un uomo, di un bambino». Il presepe è visitabile dal 25 dicembre all’8 febbraio 2026 (festivi 9 - 11 / 14:30 - 19; feriali 10 - 12 / 14:30 - 18).

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