Forlì. I 5 anni del sindaco: “Errori sì ma non sono mai stato Schettino. Ora lavorerò per una città sicura”

Dal palco del teatro Il Piccolo tira le somme dopo cinque anni di amministrazione il sindaco Gian Luca Zattini, pronto a correre per il bis alla guida del Municipio di Forlì. Proprio guardando al futuro il candidato sindaco annuncia: «Il primo impegno che mi prendo è quello di operare e dare priorità a temi come famiglia e natalità. Lavorerò per una città sicura, non solo per i cittadini ma anche per il territorio. La Forlì del futuro deve essere collegata in termini di infrastrutture ma soprattutto con il contesto romagnolo. Al centro metterò il lavoro, il rapporto con la Fondazione, la politica ambientale, la sanità e l’università. Bisogna dare gambe al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, mi batterò come ho fatto in questi anni per la creazione di una palazzina di Medicina e infine la creazione del Polo aerospaziale».

Il sindaco nella sua riflessione per il futuro è stato stimolato da alcune testimonianze rappresentative della società civile forlivese. Sul palco erano presenti anche Gianfranco Zozzi, artigiano colpito dall’alluvione, Elisa Malpezzi (in arte Monnaelisa, cantautrice forlivese), Claudio Angelini direttore artistico città di Ebla e co-gestore di Ex Atr, Sandra Ceccarelli cfo di Cepi, Stefano Mei presidente federazione atletica leggera, Giuliana Gaspari, Giorgio Ercolano direttore dipartimento chirurgico di Forlì e professore ordinario di chirurgia generale Università di Bologna e Paolo Tortora, professore ordinario di impianti e sistemi aerospaziale di ingegneria industriale Unibo e direttore del Centro interdipartimentale di ricerca aerospaziale. Un’occasione non solo per pensare al futuro ma anche per scattare una fotografia di questi ultimi 5 anni. In platea poco più di 100 persone, tanti volti della politica locale ma anche i candidati delle liste che sostengono Zattini per le amministrative di giugno. In prima fila la giunta. «Nel 2019 abbiamo realizzato un piccolo miracolo, da anni qui si viveva una democrazia monca. Abbiamo reso Forlì una città normale e questo ha aiutato noi, ma anche chi ha perso. Ringrazio la mia squadra e i consiglieri che mi hanno appoggiato, i miei assessori che mi hanno trattato come un padre e nonostante le diverse sensibilità siamo riusciti a fare sintesi sempre». Non si nasconde Zattini che afferma: «Sono stati 5 anni complicati, penso al covid, alla crisi energetica e alla drammatica alluvione. Sono stato tanto criticato, a volte più perché si è voluto colpire la persona e l’istituzione. Non sono Schettino che ha abbandonato la nave, ho avuto un ruolo difficile quando le esigenze erano tantissime. Ci sono stati errori, ma ci siamo impegnati a fare del nostro meglio. Abbiamo sempre avuto la capacità e l’umiltà di metterci a disposizione della città. Ho onorato tutti i principi su cui si fonda la Costituzione, basata sull’antifascismo. Non ci si divide su questi temi, è un dolore quando accade». In numeri sono 81,6 i milioni di euro utilizzati grazie al Pnrr «per interventi che ci permetteranno di intervenire in tanti settori per migliorare la città», durante l’alluvione sono state 146 le persone accolte nei 3 punti di accoglienza e 11800 i pasti distribuiti. «Tanto hanno fatto i cittadini che si sono rimboccati le maniche, a breve abbiamo il dovere di dire loro che la città è in sicurezza, anche se una migliore gestione del territorio, che non compete a noi ma alla Regione, avrebbe evitato o ridotto l’impatto dell’alluvione», chiosa il sindaco. Dal 2019 ad oggi sono stati investiti quasi 300 milioni di euro, «il triplo rispetto al quinquennio precedente. Si sono spese molte risorse, ma è stato ridotto l’indebitamento del Comune e senza aumentare una tariffa». Nel ripercorrere il suo mandato Zattini ricorda i risultati ottenuti sulla raccolta differenziata, le 250 iniziative che hanno registrato più di 8mila presenze e che «insieme alle grandi mostre della Fondazione hanno portato ad un +20,5% dei pernottamenti. In pratica si sono create le condizioni per venire a Forlì tutto l’anno». Poi ancora scuola e cultura. «È stata creata l’arena estiva al San Domenico, palazzo Albertini sarà un gioiello che accoglierà la collezione Verzocchi ma che allo stesso tempo ci permetterà di riflettere sul tema del lavoro - conclude Zattini -. Infine, finalmente i lavori a palazzo del Merenda per ridare a Forlì una biblioteca, ma anche il Museo del Volo e l’Auditorium all’ex Gil».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui