Forlì, Gruppo 8: “I picchetti militanti minacciano i posti di lavoro locali”

Forlì
  • 06 agosto 2025

“Il cuore dell’eccellenza industriale italiana, lo spirito stesso del “Made in Italy”, è tenuto in ostaggio”. Inizia così una dura nota di Gruppo 8 a fronte della protesta dei lavoratori. “Ai nostri cancelli a Forlì, un piccolo e radicale sindacato, il SUDD Cobas, ha scelto di lanciare una campagna di disordini e disinformazione che minaccia non solo la nostra azienda, Gruppo 8, ma l’intero tessuto economico della nostra comunità. Le loro azioni non rappresentano una legittima vertenza sindacale; sono un attacco politico aggressivo ai posti di lavoro, alla reputazione e al patrimonio che generazioni di italiani hanno costruito con grande fatica. Gruppo 8 è un’impresa orgogliosamente italiana e un importante contributore dell’economia locale. La nostra partnership con investitori internazionali non solo ha garantito centinaia di posti di lavoro, ma ha anche iniettato capitale vitale nella nostra regione, permettendoci di competere su scala globale. Il marchio “Made in Italy” è una promessa di qualità, artigianalità e affidabilità, una promessa che la nostra azienda ha sempre onorato”.

“Il SUDD Cobas fa disinformazione”

Continua la nota: “Tuttavia, i continui e ingiustificati picchetti del SUDD Cobas sono un attacco diretto a questa promessa. La loro protesta non riguarda i dipendenti di Gruppo 8, che godono di salari equi e nel pieno rispetto del contratto di lavoro. Al contrario, stanno sfruttando una controversia con uno dei nostri conto terzista, Sofalegname S.r.l.s, una questione che abbiamo già affrontato con tempestività. Ci siamo impegnati pubblicamente in un’indagine completa e trasparente e stiamo lavorando per garantire che l’intera nostra filiera rispetti i più alti standard lavorativi. Nonostante questi sforzi in buona fede, il SUDD Cobas ha scelto di intensificare i suoi attacchi. Le loro tattiche, dal blocco dell’ingresso del nostro stabilimento alla diffusione di false informazioni sui social media, sono progettate per seminare il caos e creare uno spettacolo mediatico. Non si tratta di una tattica negoziale, ma di intimidazione industriale. Le vere vittime di questa campagna sono i nostri lavoratori e le loro famiglie. Ogni giorno in cui le nostre attività vengono interrotte da questi picchetti aggressivi, i loro mezzi di sussistenza sono a rischio. Ogni titolo negativo generato dalle buffonate di questo sindacato erode la fiducia che i nostri clienti internazionali ripongono nel marchio “Made in Italy”, rischiando di allontanare affari e posti di lavoro e di spingerli nelle mani di concorrenti stranieri”.

“Proteggiamo il nostro marchio”

“Il marchio “Made in Italy” è più di un’etichetta - evidenzia Gruppo 8 - è la testimonianza del duro lavoro, dell’abilità e della dedizione dei lavoratori italiani. È un simbolo di orgoglio nazionale. Permettere a un sindacato militante di offuscare questa reputazione con tattiche illegali e dirompenti sarebbe un tradimento del nostro patrimonio economico. Nonostante i costanti sforzi di Gruppo 8 S.r.l. per rispettare i termini dell’accordo firmato il 20 luglio 2025 in Prefettura, sia il conto terzista Sofalegname S.r.l.s. che il sindacato SUDD Cobas non hanno rispettato i loro impegni. Questa violazione ha portato a picchetti rinnovati e illegali che mettono a rischio i posti di lavoro locali e minano l’autorità del dialogo istituzionale”.

“Abbiamo la responsabilità - termina la nota - verso i nostri dipendenti e la nostra comunità, di proteggere le nostre attività e il nostro marchio. Pur restando aperti a un dialogo costruttivo con qualsiasi legittimo rappresentante dei lavoratori, non permetteremo che la nostra attività venga tenuta in ostaggio. Stiamo valutando tutte le vie legali a nostra disposizione in base alla legge italiana, incluse le disposizioni del nuovo Decreto Sicurezza, per garantire la sicurezza dei nostri locali e il diritto al lavoro per i nostri dipendenti. Il tempo per il dialogo su questa questione è scaduto. Ora è il momento di difendere il nostro patrimonio e i nostri posti di lavoro da coloro che cercano di distruggerli per il proprio tornaconto politico”.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui