Forlì, gli agricoltori fa i conti con i danni da maltempo

Le violente perturbazioni che lo scorso fine settimana hanno colpito la Romagna e le recenti piogge, non hanno risparmiato nemmeno l’agricoltura forlivese. In particolare, l’azienda agricola “Fratelli Villa” ha subito pesanti danni alle proprie coltivazioni a causa della grandine e del vento che si è abbattuto sulla zona. A farne le spese sono stati soprattutto i pescheti e i filari di kiwi. A bocce ferme, si comincia a fare la conta delle conseguenze del maltempo che ha fatto perdere ben 2 ettari di coltivazione di pesche nettarine. Significa che molti dei frutti sono stati colpiti e probabilmente inadatti al mercato. Ancora più critico il bilancio per le coltivazioni di kiwi: 18 filari su 39 si sono piegati e accasciati a terra sotto la forza del vento, della pioggia e della grandine. «Alcuni impianti di sostegno sono stati compromessi, insieme ad amici e altre aziende abbiamo provato a raddrizzare immediatamente la struttura cambiando pali e rinforzandola – spiega l’agricoltore Matteo Villa –. Il tutto per evitare ulteriori perdite, questa ondata di maltempo porta evidenti conseguenze non solo alla produzione di oggi, ma anche a tutto quello che sta dietro per mantenere i filari. Inoltre, non sappiamo ancora quali saranno i danni sui rami vegetativi per il raccolto del prossimo anno».

Insomma, le piogge non sempre sono una manna dal cielo. «Spesso lasciano ferite sulle piante che possono soffrire di batteriosi, proprio le precipitazioni sono il vettore di questa malattia che negli ultimi anni ha colpito in particolare le coltivazioni di kiwi – prosegue l’agricoltore forlivese –. Certo, noi preveniamo, ma comunque si corre il rischio di veder decimati i nostri impianti». Con l’aumento della frequenza di fenomeni meteorologici intensi, crescono anche gli investimenti da parte degli imprenditori agricoli. «Sono veramente tanti gli sforzi che facciamo per far sì che le persone possano trovare un buon prodotto – aggiunge Villa –. Oltre alle piogge, alla grandine e al vento, sempre più frequentemente dobbiamo fare i conti anche con le gelate tardive. Questo significa importanti interventi e investimenti, proviamo a difenderci con ventole e sistemi antibrina. Evidentemente, però, non basta se poi l’estate è così altalenante dal punto di vista climatico. Deve esserci caldo, infatti giugno è andato molto bene mentre luglio no. La grandinata del 2 luglio scorsa ha compromesso l’80% dei frutteti, ovvero circa 8 ettari. Ci stavamo risollevando nel mese di agosto, poi è arrivata l’ultima mazzata».

Per l’agricoltore forlivese, infine, è fondamentale un concetto: «In estate serve il caldo per la frutta, un tempo incerto non solo rischia di provocare danni ma rende anche più difficile collocare il prodotto perchè il cliente finale è portato a consumarne meno. In altre parole, se fa freddo è più facile avere voglia di una mela piuttosto che di una pesca. Inoltre, questo è bene ribadirlo, più problematiche ci sono a seguito del meteo e più questo si ripercuoterà sul prodotto finale e sul consumatore che pagherà un prezzo più alto della frutta».

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