Forlì. Giubileo dei giovani, 160 forlivesi a Roma. «E’ stata un’esperienza incredibile»

C’erano anche 160 forlivesi a Roma al Giubileo dei Giovani, evento dell’Anno Santo 2025 “Pellegrini di Speranza” capace di coinvolgere un milione di ragazzi da tutto il mondo. I momenti clou sono stati, sabato, il passaggio della Porta Santa e la grande veglia a Tor Vergata con papa Leone XIV, che ieri ha presieduto anche la messa conclusiva.
Il gruppo diocesano, guidato dal vescovo Livio Corazza, ha visto anche la partecipazione del gruppo Scout Clan Forlì 15 di San Giovanni Evangelista San Martino e di alcuni presbiteri, fra cui il responsabile della Pastorale giovanile, don Andrea Carubia, il cappellano di Forlimpopoli don Francesco Agatensi e il parroco di San Martino in Strada, Grisignano, San Lorenzo in Noceto e Collina, don Massimo Masini, che dichiara apertamente: «Ma la chiesa non era di vecchi?». Il sacerdote parte dalla sua esperienza personale: «Come 25 anni fa con Giovanni Paolo II ho dormito in terra assieme ai ragazzi. Farlo a 35 anni è un conto, ma a 60 è stata un’impresa». Tra i momenti più belli, don Masini segnala la festa dei giovani italiani in piazza san Pietro giovedì, con diversi artisti come i “Neri per Caso”, Giorgio Pasotti con tre monologhi stupendi sulla figura di san Pietro e la mamma di Sammy Basso, che ha raccontato la sua esperienza di speranza attraverso la malattia del figlio. Grande risalto anche alla liturgia penitenziale della nostra Regione, con tutti i vescovi e tantissimi sacerdoti a confessare: «Esperienza veramente unica, i giovani hanno riflettuto sulle piccole o grandi dipendenze, come alcol, droghe e persino il cellulare».
Il gruppo di forlivesi, sulla spianata di Tor Vergata in mezzo ad un milione di ragazzi, si è riscoperto “chiesa giovane da tutto il mondo”. Luca, Scout di San Martino, ha detto: «Mai e poi mai avrei pensato di essere qui in mezzo a così tanti coetanei. Sono strabiliato». Verso le tre del mattino di domenica inizia a piovere. Il momento di panico è superato grazie al Clan del Forlì 15, che alla velocità della luce monta le tende. Papa Leone ha incoraggiato i giovani a desiderare un mondo diverso: «Di fronte alla sete di Dio non dobbiamo ingannare il nostro cuore, cercando dei surrogati inefficaci. Occorre puntare in alto, verso Gesù». «In questi giorni siamo veramente entrati nella storia», esclamano Lidia e Alice. «E’ stato troppo bello essere capiti ed accolti per come siamo», dice Marco di Forlìmpopoli.
Dario novello sposo (è convolato a nozze ai primi di luglio) è rimasto stupito della macchina organizzativa di distribuzione di acqua, pasti, bottiglie di plastica e persino della raccolta differenziata, durante il tragitto verso Tor Vergata e per tutta la notte: «Stavolta non possiamo certamente lamentarci dell’organizzazione di Roma». La conclusione a dir poco corale è tratta sul pullman per il viaggio di ritorno a Forlì: «E’ stata un’esperienza indimenticabile».