Forlì, furti al Lidl: tre condanne

Si è concluso con un’assoluzione e due condanne il rito direttissimo per un maxi furto al Lidl di via Roma: che all’epoca (a metà aprile) aveva prima impegnato una consistente fetta della Squadra Mobile di Forlì e poi messo “a soqquadro” le aule di giustizia del Tribunale. Arrestarli, con ancora il bottino a disposizione a certificarne l’azione delittuosa, era stato di per se già tortuoso per gli uomini della Squadra Mobile. Convalidarne le manette era stata però quasi un’impresa titanica una volta portati gli accusati davanti alla magistratura. Colpa della nazionalità dei tre protagonisti della vicenda, ieri processati come una banda specializzata in furti ai supermercati con una sorta di ”predilezione” per il marchio Lidl. Si tratta di tre georgiani: lingua per la quale c’è una carenza di traduttori in Romagna tale da rallentare di parecchio le procedure. I poliziotti della Mobile avevano ammanettato Basic Karaskiwli, il più “anziano” del gruppo classe 1971, assieme a Silski Bejan e Irakli Kvaratskhelia agganciandoli nel traffico e pedinandoli per un po’ di chilometri. La vettura su cui viaggiavano, all’altezza del Lidl di viale Roma, si è fermata. Ed uno dei tre, mentre un autista teneva l’auto accesa ed il terzo uomo faceva da palo, si è prodigato per andare più volte tra supermercato e parcheggio. Fino a ripartire. Quando la polizia li ha bloccati avevano in auto alcune borse con schermatura anti taccheggio e l’abitacolo disseminato prodotti per un valore di 1.500 euro: scatolette di tonno, merendine al cioccolato di una nota marca e super alcolici. Dopo una notte in cella di sicurezza erano stati portati davanti al Tribunale nell’aula del giudice Ramona Bizzarri. Dove era iniziata (e terminata nel tardissimo pomeriggio) l’odissea per convalidarne l’arresto. Per essere certi che gli accusato capissero i perché si trovavano in aula e comprendessero le procedure della magistratura che li stava giudicando, era stato necessario trovare uno studente georgiano fuori sede in Romagna, capace di parlare dunque georgiano e inglese. Con un ulteriore poi traduttore dall’inglese all’italiano. E viceversa per ogni procedura. Ieri invece si è tenuta la fine del processo per direttissima. Dove la procura (pm Francesco Buzzi) per i tre aveva chiesto condanne esemplari oscillanti tra i due anni e mezzo ed i due anni di pena. il giudice non ha ritenuto provato il coinvolgimento di Irakli Kvaratskhelia nelle contestazioni mosse. L’uomo è stato assolto. Sei mesi la condanna letta per Silski Bejan, e di un anno quella per Basic Karaskiwli.