Forlì, Fridays for future e commercianti: 2mila firme contro i bus

Forlì

FORLÌ. «Cosa vogliamo? Giustizia climatica. Quando? Ora»! È il grido lanciato, ieri pomeriggio in Piazza Saffi, dal movimento “Fridays for Future” alla vigilia dell’approvazione, salvo imprevisti, da parte del consiglio comunale del Pums (piano urbano della mobilità sostenibile). Un appello al quale hanno risposto decine di forlivesi, associazioni ambientaliste, residenti e commercianti che fanno fronte comune contro l’aumento degli autobus in centro storico. «Chiediamo una modifica a questa misura che porterà sicuramente maggior inquinamento - dicono gli organizzatori del Fridays for Future-. I presagi non sono positivi ma noi non ci stiamo. Mobilità sostenibile significa sostituire i mezzi del trasporto pubblico con quelli elettrici e non quelli inquinanti già in dotazione, mobilità sostenibile significa anche disincentivare l’utilizzo della macchina e non riaprire la piazza alle auto».

Un messaggio chiaro, condiviso anche da un nutrito gruppo di residenti e commercianti del centro storico che, insieme, hanno promosso una petizione contro l’aumento degli autobus. Ad oggi, tra la formula cartacea e quella online, sono state raccolte quasi 2mila firme.
«Il provvedimento è attuabile solo con mezzi adeguati, ad esempio navette elettriche, fin da subito e non con la promessa di un impegno futuro - dicono in coro -. Questa misura ci farebbe tornare indietro, in questi anni abbiamo sviluppato senso civico e senso di comunità, non vorremmo che le vie in cui viviamo o lavoriamo diventassero una nuova tangenziale. Non solo, ci chiediamo cosa abbiano restaurato San Mercuriale se poi a fianco ci saranno le fermate per linee provenienti da fuori e che utilizzano mezzi ingombranti ed inquinanti».

Quello dell’aumento degli autobus è una tematica molto sentita ma i Fridays for future forlivesi ricordano anche che «a luglio l’amministrazione ci ha incontrati e si è presa un impegno riconoscendo la crisi climatica ambientale che è in atto, nei fatti e con queste misure non sta andando certo nella direzione sperata».

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